Qualche rassicurazione, poche novità e il nodo Tubificio ancora da sciogliere. E’ questa l’estrema sintesi dell’incontro di questa mattina al ministero dello Sviluppo economico tra sindacati, istituzioni e vertice aziendale di Outokumpu convocato in vista della cessione delle acciaierie di Terni che darà poi il via libera alla fusione tra la multinazionale finlandese e Inoxum di ThyssenKrupp. Il vertice è stato presieduto dal sottosegretario allo Sviluppo economico Claudio De Vincenti. Un nuovo incontro è stato programmato per il mese di marzo.
Mise. Al termine dell’incontro odierno il ministero ha affidato ad una nota il proprio resoconto e le proprie osservazioni: gli esponenti di Outokumpu hanno esposto l’iter in corso (che tra le altre cose prevede la distribuzione ai potenziali acquirenti di un memorandum informativo, sulla base del quale i soggetti interessati a subentrare potranno procedere nella trattativa) e “data la più ampia rassicurazione che entro maggio il passaggio di proprietà sarà perfezionato, rispettando così la scadenza fissata dalla Commissione Europea”.
“Nel corso della discussione – si legge nella nota – Governo, istituzioni locali e sindacati hanno posto l’accento sulla necessità che, nell’esaminare le manifestazioni d’interesse, Outokumpu consideri elementi prioritari il piano industriale e la capacità finanziaria di supportarlo. Piano industriale e disponibilità finanziaria capace di dargli gambe – ha sottolineato il sottosegretario De Vincenti- rappresentano infatti la garanzia che le acciaierie di Terni continuino a essere presenti sulla scena internazionale e rafforzino la loro competitività”. I rappresentanti della multinazionale – conclude la nota – hanno condiviso tale impostazione.
Fim Cisl. In una nota Fim Cisl nazionale ha spiegato che esaurita la prima fase di marketing avviata prima della fine del 2012, verso la metà di febbraio si avrà una lista più ristretta di manifestazione di interesse (5-6 offerte) per l’Ast di Terni, sulla base della quali avviare la trattativa finale per la cessione prevista entro i primi giorni di maggio. L’intera procedura di cessione – riferisce Fim – segue le regole dettate dalla Commissione europea e secondo le intenzioni di Outokumpu, dovrebbe riguardare l’intero sito di Terni (centri di servizio) ed escludere il tubificio, ritenuto interessante anche per Outokumpu. In ogni caso verranno valutate le eventuali offerte anche sul tubificio stesso. La cessione del sito di Terni è, per la Fim Cisl, un passaggio delicato “perché non siamo in presenza di una azienda decotta o in crisi, ma di uno dei gioielli dell’industria siderurgica italiana, la cui cessione è stata imposta dall’Unione Europea per ragioni di regolamentazione antitrust”.
Cgil. La Cgil in una nota diffusa dopo l’incontro chiede per le acciaierie di Terni della Thyssenkrupp un “acquirente di alto profilo” dal punto di vista industriale e finanziario. Il sindacato ha chiesto rassicurazioni perché le acciaierie ternane “conservino la loro eccellenza” e la garanzia “certa del mantenimento dell’unitarietà produttiva”. Il tutto – si legge nella nota – insieme al “necessario rafforzamento del confronto istituzionale e sindacale”.
L’azienda, riferisce il segretario confederale della Cgil, Elena Lattuada, “ha illustrato il suo piano per l’individuazione di acquirenti per il sito che, va ricordato, dovrà essere ceduto in ragione della decisione della commissione antitrust della Ue per la posizione di preminenza del gruppo nel mercato dell’acciaio”. La Cgil ha chiesto che “il confronto faccia maggior chiarezza sulle prospettive: sarà necessario mantenere alta l’attenzione nostra e delle istituzioni ad ogni livello, affinché la vendita realizzi tutte e tre le condizioni poste, rafforzando così l’importanza strategica del sito”.
Istituzioni locali. “Come Regione Umbria e istituzioni locali di Terni abbiamo ribadito l’assoluta necessità che nella individuazione dell’acquirente si privilegi prima di tutto il profilo industriale del nuovo soggetto, anche rispetto alle prospettive di medio e lungo termine al fine di garantire al sito umbro un ruolo fondamentale nel panorama dell’industria siderurgica nazionale e mondiale”: così, in una nota della Regione, è stato commentato l’incontro di stamani.
“Riteniamo questo punto irrinunciabile, anche in considerazione del fatto – prosegue il comunicato – che si tratta di una industria strategica nella produzione dell’acciaio, di interesse nazionale, oltre che territoriale. Chiediamo, inoltre, che anche la Commissione europea tenga conto di questi aspetti affinché il passaggio di proprietà avvenga nel rispetto delle garanzie sia industriali che occupazionali”.
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