La questione dell’approvvigionamento energetico del nascente polo chimico ternano non trova ancora soluzioni. Nella riunione che si è svolta oggi a Roma, presieduta da Carlo Banfi (responsabile Business Unit Asset Energia Elettrica Edison), Carmine Farina (M&A Edison) Paolo Ricci (TerniEnergia ) e Stefano Tirinzi (Asm Terni), Edison ha ribadito che la centrale elettrica presente all’interno del polo chimico non presenta criticità nell’ambito dei budget e dei programmi a breve periodo anche se, in una logica strategica, è disposta a valutare altre soluzioni alternative.
Dal canto suo, TerniEnergia ha confermato che il coinvolgimento di Edison in questa operazione è stato voluto dall’intero asset industriale locale viste le preoccupazioni emerse dalla crescita esponenziale del costo dell’elettricità dopo l’uscita della Basell. Oltre a ciò, ha ribadito che un’eventuale acquisizione della centrale non sarebbe produttiva per la società ternana viste le condizioni logore in cui versa l’impianto, l’obsolescenza tecnologica, la carente efficienza energetica della centrale e del sovradimensionamento della stessa rispetto alle esigenze della rete interna d’utenza.
Al contrario, TerniEnergia sarebbe disponibile a superare il problema dell’approvvigionamento energetico con investimenti volti al miglioramento della centrale, con l’installazione di apparati tecnologici di ultima generazione che producono energia ad alta efficienza che contribuiscono non solo ad abbassare il prezzo di fornitura, ma anche al miglioramento delle condizioni ambientali.
La stessa Asm, come TerniEnergia, ha esposto il concetto di voler effettuare investimenti nel caso di una positiva conclusione della trattativa. Investimenti, programmati dalle multiutility, che andrebbere ad accrescere in efficienza e rinnovamento il sistema di distribuzione dell’energia elettrica all’interno del polo chimico.