“Terni, realtà industriale con un grande sito siderurgico nel cuore della città (Tk-Ast), ha dimostrato negli anni una forte attenzione alle tematiche del lavoro, della sicurezza e dell’ambiente interno ed esterno alla fabbrica”. A riferirlo è la Fiom Cgil nell’ambito del dibattito nato dopo la decisione presa dalla magistratura di Taranto in merito agli impianti Ilva, accusati di inquinare ed essere la causa di molti tumori che hanno colpito numerosi cittadini.
Pur riconoscendo che quello della siderurgia è di per se un settore difficile da controllare a livello ambientale, causa volumi e tipologie di produzioni e di processo, il sindacato ternano spiega che “in alcune realtà industriali va riconosciuto lo sforzo e l’impegno delle aziende e delle organizzazioni sindacali nel tentare di compiere scelte diverse”. Secondo la Fiom a Terni “ne sono testimonianza gli accordi propedeutici, come il MeSoP, che negli anni hanno contribuito anche ad essere da esempio nazionale in materia di prevenzione e sicurezza sul lavoro, qualità e vivibilità della vita cittadina”. La Fiom sottolinea poi “l’azione congiunta e coordinata che anche di recente ha portato tutti i soggetti chiamati in causa su questi temi a siglare il protocollo sulla sicurezza alla prefettura di Terni”. E’ da mettere in evidenza – prosegue – il ruolo e l’importanza delle organizzazioni sindacali tutte e dei delegati rls per la capacità avuta in questi anni di arrivare ad accordi sindacali interni al sito Ast che hanno ‘costretto’ la multinazionale a spendere parte degli investimenti anche su tecnologie tese a tutelare l’ambiente”.
Il sindacato di categoria conclude spiegando “che c’é ancora molto da fare ed è difficile, in un ambiente come la siderurgia raggiungere la perfezione, ma è nostra intenzione proseguire sul buon lavoro fatto ed intensificare su questo terreno le azioni necessarie mirate alla soluzione dei problemi”.