Un buco nell’acqua. L’incontro al Ministero dello Sviluppo Economico sul futuro delle acciaierie di Terni, si è rivelato inconcludente. Da Outokumpu non è infatti arrivato alcun chiarimento, nemmeno risposte sui tempi della cessione degli stabilimenti ternani. La multinazionale si è anzi limitata alla generica richiesta di “più tempo” per continuare le trattative con la cordata formata da Aperam-Marcegaglia-Arvedi e con il fondo d’investimento Apollo. In sostanza, l’obbiettivo dichiarato è ottenere delle offerte più sostanziose rispetto a quelle formulate un paio di settimane fa. Secondo valutazioni di analisti, Outokumpu con la vendita degli stabilimenti di viale Brin dovrebbe puntare a realizzare circa 500 milioni di euro, mentre, stando a delle indiscrezioni, le offerte giunte si sarebbero fermate a poco più di 100 milioni. Tempi e piani industriali sono in secondo piano, nell’incontro odierno la multinazionale ha evitato di fornire dettagli su questi aspetti.
All’incontro al Mise hanno preso parte rappresentanti di Outokumpu, il sottosegretario De Vincenti, la Presidenza del Consiglio dei ministri, rappresentati sindacali, il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo e l’assessore allo Sviluppo Economico Sandro Piermatti. Un resoconto fortemente negativo arriva proprio dagli amministratori di Palazzo Spada, che indicano un unico aspetto positivo: l’impegno del Governo e la lettera che il presidente del Consiglio Enrico Letta ha inviato al Commissario europeo per la Concorrenza Joaquin Alumina. Alla delusione degli amministratori si aggiunge anche quella dei sindacati che esprimono valutazioni analoghe.
Di Girolamo e Piermatti hanno dichiarato: “Il giudizio è fortemente negativo, Outokumpu si è rilevata deludente ed evasiva, ad iniziare dalla richiesta di non allungare i tempi. Il confronto è stato insoddisfacente, non abbiamo ricevuto nessuna delle risposte richieste né delle rassicurazioni avanzate dal territorio, dalle forze sociali, dalle istituzioni locali, regionali e dal Governo italiano. L’azienda non ha chiarito in nessuno modo gli elementi problematici in campo, né sui termini della proroga, né sui piani industriali, né sul mantenimento operativo e competitivo dello stabilimento ternano peraltro in una fase assai complessa del mercato mondiale dell’acciaio. L’unica nota positiva è il ruolo e l’operato del governo che già con la lettera di Letta ad Almunia sta lavorando ai massimi livelli europei, nella piena convinzione che la vicenda dell’Ast di Terni ha una valenza nazionale e internazionale. La task force che vede la Presidenza del Consiglio e il ministero dello Sviluppo Economico, interamente dedicata alla situazione dell’Ast, è una garanzia di impegno e di operatività ai massimi livelli. Chiediamo, tramite questa, che le istituzioni locali si relazionino anche con il commissario europeo e con il delegato finanziario che deve fare il monitoraggio sul rispetto delle condizioni e delle garanzie nella individuazione della nuova proprietà”.
Il segretario nazionale della Uilm, Mario Ghini giudica “totalmente insoddisfacenti le risposte di Outkumpu” e rileva che “sarebbe un grave errore se la Commissione europea concedesse una proroga ai tempi in cui la multinazionale deve perfezionare la vendita relativa al centro siderurgico ternano. Stiamo assistendo – ha aggiunto il sindacalista – ad un depotenziamento della capacità produttiva del sito ternano e siamo fermamente convinti che Outokumpu non stia ottemperando appieno alle disposizione della Commissione europea; per questo abbiamo chiesto al Governo di intervenire nei confronti della Commissione per chiedere che la procedura si svolga nei tempi stabiliti e che nella vendita sia privilegiato un acquirente industriale, riconfermando, inoltre, che la vendita deve essere considerata per l’intero sito ternano, cioé Ast e tutte le società controllate”. La Uilm ha annunciato che continuerà a sollecitare il Governo affinché questa vicenda si risolva “nei tempi più rapidi possibili e che si mantengano gli impegni presi con la Ue”.
Per il segretario nazionale della Fim Cisl, Marco Bentivogli, e il coordinatore nazionale per la siderurgia, Sandro Pasotti, “è deludente che a più di due mesi dal termine per la presentazione delle offerte vincolanti non si sia ancora giunti ad una conclusione positiva. Non c’é più tempo da perdere”, hanno sottolineato i due rappresentanti sindacali che hanno riferito che Outokumpu ha illustrato lo stato d’avanzamento del negoziato, che si conferma ancora non concluso, e ribadito che le offerte vincolanti arrivate sono state giudicate insoddisfacenti e pertanto il gruppo sta lavorando per migliorare le offerte.
“Non c’é più tempo da perdere se non si vuole svuotare la Ast di Terni” hanno osservato Bentivogli e Pasotti. “Ribadiamo la necessità di concludere positivamente e al più presto il negoziato avendo a cuore il destino dello stabilimento e dei lavoratori in una fase in cui Outokumpu sta pericolosamente decentrando volumi produttivi da Terni. Occorre inoltre dare certezza e continuità al sito di Terni che deve essere ceduto nella sua integrità (incluso Tubificio). Anche a questo fine, la proroga concessa ad Outokumpu per la cessione deve avere un termine perentorio e di breve periodo. Il governo che ha scritto a Barroso e Almunia per sollecitare un intervento di controllo – hanno aggiunto Bentivogli e Pasotti- deve fare tutte le pressioni necessarie se si vuole salvare un pezzo pregiato della nostra siderurgia”.