Sostegni all’occupazione e all’innovazione, misure per incrementare la domanda, condizioni di accesso ai mercati esteri più eque: sono questi i punti principali del piano d’azione per la siderurgia che la Commissione Ue varerà domani su proposta del vicepresidente responsabile per l’industria Antonio Tajani. In concomitanza con queste misure, domani a Strasburgo si terrà anche un incontro tra una delegazione sindacale della Ast di Terni, autorità locali, i due vicepresidenti italiani del Pe, Gianni Pittella (Pd) e Roberta Angelilli (Pdl), e lo stesso Tajani sul futuro dell’acciaieria che il gruppo finlandese Outokumpu ha messo in vendita. La questione Ast sarà anche al centro di un successivo incontro con il commissario Ue per la concorrenza Joaquin Almunia.
I principali contenuti del piano Ue per l’acciaio sono stati anticipati oggi ai microfoni della Rai dal vicepresidente dell’esecutivo comunitario, il quale ha ricordato che la crisi del settore è caratterizzata da un surplus di capacità produttiva superiore ai 13 milioni di tonnellate. Un problema che colpisce direttamente o indirettamente circa 500 siti produttivi sparsi in 23 Paesi Ue dove già stati persi oltre 40.000 posti di lavoro e gli occupati sono così scesi a 360.000 unità.
Tajani ha ricordato che gli anni ’70 – quando sotto l’ombrello della Ceca (Comunità del carbone e dell’acciao) venne predisposto il piano Davignon per la riduzione della capacità produttiva del settore – sono ormai lontani, così come non paragonabili sono gli strumenti che possono essere messi in campo. Ma nonostante questo la Commissione è decisa a compiere “un’azione forte” attraverso il piano che sarà varato domani e che si articola su sei pilastri (oltre a quelli già citati, uno snellimento del quadro normativo, interventi per la riduzione del costo dell’energia, maggiore attenzione all’ambiente), una dozzina di raccomandazioni agli stati membri e la richiesta di intervento della Bei. In questo contesto, ha assicurato Tajani, il Fondo sociale europeo si potrà utilizzare per la riqualificazione dei lavoratori e altre risorse europee saranno rese disponibili per la tutela della salute degli addetti ai lavori anche nell’ambito della ristrutturazione dell’Ilva.