Nel 2012 sono diminuiti i ragazzi detenuti nei 16 carceri minorili italiani e l’andamento decrescente è in atto da anni: si passa dai 1.888 ingressi del 1988 ai 1.252 del 2012. Un dato dovuto soprattutto al calo degli ingressi di minori stranieri (-41,6%). Sono i dati che emergono dal secondo rapporto sugli istituti penali per minori dell’associazione Antigone “Non è una giustizia minore”, curato da Susanna Marietti (Collana Gli Ebook di MicroMega).
Tra gli ingressi nelle carceri minorili, gli stranieri fino al 2007 rappresentavano la maggioranza: ora raggiungono una percentuale superiore al 40%. Soprattutto negli istituti del Nord e del Centro, la presenza di italiani è molto ridotta. Nelle carceri del Sud, al contrario, si contano pochi stranieri.
Le ragazze hanno rappresentato nel tempo una percentuale tra il 17 ed il 15% dei minorenni denunciati alle procure, mentre in carcere sono circa il 6% circa. Le giovani detenute provengono soprattutto dalla Bosnia Erzegovina (6) e dalla Serbia (6). Nel periodo monitorato si sono verificati 100 episodi di autolesionismo e 26 tentati suicidi. Per fortuna nessun suicidio realizzato.
“Il quadro che esce dal rapporto – osserva Susanna Marietti – evidenzia, da un lato la tenuta nei numeri di un sistema penitenziario minorile che non è colpito fortunatamente dal sovraffollamento, dall’altro i rischi di un suo smantellamento come qualcuno invece vorrebbe nel nome di una assurda esigenza di sicurezza. La specificità della condizione minorile va non solo preservata, ma finanche sostenuta ulteriormente, approvando un ordinamento penitenziario per minori a prevalente se non esclusivo orientamento educativo”.