“Anche se siamo divise nel giudizio sulle gestioni passate siamo comunque unite nel nome dei diritti di tutte noi lavoratrici ovvero avere uno stipendio per vivere”. Le lavoratrici Aidas, senza stipendio da un anno, sembrano essere tornate a marciare unite dopo gli scontri dei giorni scorsi sulle ricostruzioni di responsabilità per la grave situazione della cooperativa. Nel frattempo 3 di loro hanno iniziato lo sciopero della fame e scritto una lettera aperta al Presidente della Repubblica. Giorgio Finocchio, presidente del Consiglio comunale, lunedì è stato il primo rappresentante del Comune di Terni a far visita alle lavoratrici: iniziativa che sembra aver smosso l’Amministrazione comunale. Ieri il sindaco, per la prima volta in due anni, ha infatti deciso di occuparsi direttamente della questione convocando sia il commissario ministeriale della cooperativa che i sindacati. Infine è arrivato l’intervento di Sandro Corsi, presidente di Actl e di Ati coop sociali Terni, che tende la mano alle lavoratrici.
DIVISIONI MESSE DA PARTE Da diversi mesi le lavoratrici Aidas sono spaccate in due: da una parte il gruppo inizialmente definito “ribelle” ed oggi arrivato ad essere la netta maggioranza (costituito nel Comitato dei diritti delle socie Aidas) che attribuisce le responsabilità della difficile situazione economica della cooperativa all’ex consiglio di amministrazione e criticano fortemente la Uil. Dall’altra ci sono 13 lavoratrici (tre di loro in sciopero della fame), supportate appunto dalla Uil di Gino Venturi (anche lui a digiuno), che non condividono la posizione delle colleghe: attribuiscono i problemi ad altri fattori, a cominciare da conflitti di interesse di alcune lavoratrici che sono contemporaneamente socie di Aidas e di Actl (una concorrente).
Divisioni che i due gruppi hanno ora intenzione di mettere da parte per marciare unite. Ieri le lavoratrici del Comitato dei diritti delle socie Aidas hanno infatti espresso “profonda solidarietà a coloro che hanno deciso di intraprendere lo sciopero della fame. Sottolineiamo questa nostra vicinanza perché sappiamo che i loro problemi sono i nostri, ovvero decine di mesi di mensilità non pagate a causa di una gestione che ha dissipato risorse economiche ed umane ed anche se siamo divise nel giudizio sulle gestioni passate siamo comunque unite nel nome dei diritti di tutte noi lavoratrici ovvero avere uno stipendio per vivere”.
SCIOPERO DELLA FAME Da cinque giorni tre socie-lavoratrici e il segretario della Uil di Terni, Gino Venturi, sono in sciopero della fame. Una clamorosa iniziativa per richiamare l’attenzione pubblica e riuscire ad ottenere quanto spetta loro: lo stipendio. Oltre a dar vita a questa protesta pacifica hanno anche scritto una lettera al Presidente della Repubblica: “Ci rivolgiamo a Lei dato che non sembrano esserci altre prospettive per risolvere una situazione che grava addosso alle nostre famiglie, a noi stessi (siamo quasi tutte donne) e alla cittadinanza. Le complicazioni della gestione, le predominanze di alcuni gestori poco sensibili alle sorti di noi lavoratori e soci-lavoratori, hanno messo in pericolo due strutture, prospettive di lavoro e di indiscutibili risorse economiche. Invochiamo il Suo intervento, fondamentale, non solo per ragioni legate al mantenimento del costo di lavoro, ma anche per dismettere la prevalenza indebita di alcuni, e soprattutto per riportare il senso della giustizia nelle nostre menti e nelle nostre case”.
FINOCCHIO Il primo rappresentante del Comune di Terni ad occuparsi della drammatica vicenda è stato il presidente del Consiglio comunale di Terni Giorgio Finocchio che lunedì ha fatto visita alle lavoratrici in sciopero della fame, ha ascoltato le loro ragioni ed ha espresso la sua solidarietà.
SINDACO La visita di Finocchio sembra aver smosso il sindaco Leopoldo Di Girolamo. Dopo due anni di totale silenzio, il primo cittadino di Terni ieri ha infatti deciso di prendere l’iniziativa ed ha inviato richiesta di incontro al Commissario straordinario nominato dal Ministero (27 febbraio) e ai sindacati (28 febbraio).
Di Girolamo, congiuntamente con l’assessore Bucari, ha così spiegato l’iniziativa: “Senza entrare nel merito dei contenziosi legali in atto all’interno dell’Aidas è doveroso esprimere vicinanza a tutti i lavoratori e le lavoratrici dell’Aidas in attesa della proprie retribuzioni e che si trovano a vivere situazioni di grande incertezza ed angoscia. Le questioni in atto che riguardano la vita interna dell’Aidas sono complesse, caratterizzate da contrapposizioni nette, è fondamentale a questo punto che si faccia chiarezza al più presto sulle cause della crisi aziendale e sulle prospettive di sostenibilità della stessa, perché è questo il presupposto essenziale di ogni azione futura. A questo fine, è stato chiesto un incontro urgente con il Commissario Aidas e con le organizzazioni sindacali. L’Aidas, come tutte le cooperative sociali, rappresenta un’importante realtà ed è una risorsa per la città. L’auspicio dell’Amministrazione Comunale è che la situazione volga verso un quadro di maggiore certezza nel quale tutte le lavoratrici e i lavoratori possano trovare continuità occupazionale e dovuta retribuzione”.
“L’Amministrazione comunale – proseguono Di Girolamo e Bucari – oltre a promuovere ogni incontro e relazione che possa facilitare la soluzione della vicenda Aidas, ribadisce che il welfare è un elemento caratterizzante e fondamentale della propria azione amministrativa e che risorse rilevanti continuano ad essere destinate dal Comune di Terni in questo settore, pur in un quadro di grandi ristrettezze economiche e di tagli pesanti alle risorse degli Enti locali. Il Comune di Terni in questi anni ha orientato con decisione il proprio bilancio per il mantenimento di quella rete di assistenza e solidarietà che vede nelle cooperative sociali un protagonista fondamentale. In questa direzione è sempre andata l’azione amministrativa del Comune di Terni che ha mantenuto fede ai propri impegni economici, con particolare attenzione al sociale, utilizzando in maniera costante le risorse disponibili e cogliendo tempestivamente le opportunità straordinarie, come il decreto sblocca crediti”.
CORSI Della situazione dell’Aidas ha parlato anche il presidente di Actl e di Ati Coop Sociali Terni, Sandro Corsi: “La drammatica purtroppo datata sin dal 2011, vicenda delle lavoratrici Aidas con oltre 13 mensilità non percepite pone dei problemi a tutti noi che viviamo di lavoro ed alla comunità ternana tutta. Oltre ogni divisione e contrasto che abbiamo avuto in questi anni con il gruppo dirigente della Cooperativa Aidas rimane ferma e convinta la solidarietà verso coloro che stanno attuando lo sciopero della fame e verso tutte le altre socie lavoratrici di questa Cooperativa, nessuna esclusa”.
Corsi prosegue affermando: “Esprimo questi reali sentimenti che sono nel cuore di tutte le lavoratrici Actl che hanno lavorato per anni gomito a gomito con le colleghe Aidas ed in qualità di rappresentante dell’Ati delle Cooperative Sociali Ternane. Rimane altrettanto fermo lo sbigottimento di fronte alle strumentalizzazioni, inesattezze e travisamenti di una condizione che ha le sue radici in una cattiva amministrazione aziendale che ha portato a questi drammi familiari e sociali i quali, purtroppo, sono di difficile soluzione positiva ed in ciò come Cooperativa siamo orgogliosi di aver ridato speranza e stipendi ad oltre 60 lavoratrici di Aidas. Cercheremo, se saremo chiamati a farlo, di continuare questo impegno anche per tutte le altre, e nei prossimi giorni con una delegazione di socie lavoratrici saremo nel luogo del digiuno per portare la nostra solidale vicinanza”.