“Sì” alla produzione del Combustibile solido secondario (Css) cioè “sì” a trasformare i rifiuti in una sostanza da bruciare: in definitiva, sì all’incenerimento dei rifiuti. E’ quello che ha stabilito il Consiglio regionale dell’Umbria approvando una mozione di Pd e Psi che invita la Giunta regionale ad adeguare uno o più impianti esistenti di selezione e trattamento per la produzione di Css. Una decisione totalmente avversata dal Comitato No Inceneritori Terni e dal Movimento 5 Stelle di Terni, Perugia e Spoleto.
COMITATO NO INCENERITORI Il comunicato del Comitato No Inceneritori: “La fretta e la determinazione con cui Pd e PSI hanno spinto per l’adozione della normativa in materia di produzione di CSS lasciano troppi dubbi sulle reali motivazioni “ambientali” sventolate in aula. La convergenza compatta sul voto con Forza Italia, NCD e FdI infatti ha peraltro portato ad una sorta di larghe intese anche in Regione Umbria. Che gli interessi legati alla produzione e all’uso del CSS siano rappresentati in modo bipartisan non vi era dubbio, ma far finta che in questi anni non sia sviluppato un ampio e forte dibattito sul tema dei rifiuti in regione da parti di una molteplicità di soggetti, questo si, è un fatto ancora più grave.
Il tema del CSS combustibile infatti è stato ampiamente dibattuto e fatto oggetto di analisi approfondite, delibere, non solo da parte del Comitato, ma anche dal Coordinamento Regionale Rifiuti Zero e varie altre associazioni e partiti in molte città dell’Umbria. E’ stata chiusa d’imperio ogni discussione possibile e la “maggioranza trasversale” ha fatto perno su una presunta soluzione a minor impatto ambientale sostenuta da un settore dell’ambientalismo ufficiale da una parte, dall’altra dal diktat di Confindustria che si è espressa chiaramente sul tema; cementifici e centrali termoelettriche da 50 Mw termici (vedi l’inceneritore di Terni) potranno, adeguando autorizzazioni e impianti, usare il CSS.
Su questo aspetto infatti va fatta chiarezza. Non è assolutamente sostenibile economicamente l’ipotesi subdolamente ventilata dalla Regione secondo cui si produrrà CSS per venderlo fuori regione, poiché invece per i produttori ha molto più senso o utilizzarlo direttamente o venderlo in impianti prossimi con cui stipulare contratti di fornitura. L’altro aspetto, che discende ovviamente dal ragionamento più strettamente economico, è rappresentato dalla presunta temporaneità della soluzione: a fronte di accordi economici produttori e utilizzatori di CSS avranno tutto l’interesse a far si che questi abbiano una durata più lunga possibile e sui quali poter costruire strategie produttive.
Ma in sostanza cosa rappresenterà l’adozione di questa scelta? Poiché il CSS si ottiene dalla frazione secca non riciclabile di rifiuti urbani e industriali, lo scenario è nella migliore delle ipotesi una differenziata bloccata al 65%, così da avere un restante 35% da trattare per ottenere il combustibile solido secondario, mentre sappiamo che è possibile raggiungere quote di differenziazione fino all’ 80%, soprattutto in una regione come l’Umbria dove i centri urbani sono per la maggior parte medio piccoli, quindi facilmente raggiungibili da una adeguata strategia di raccolta porta a porta. Con questa mozione insomma potremo scordarci ogni ipotesi di strategia rifiuti zero, e proprio a tal proposito siamo curiosi di sapere cosa ne pensano i Comuni di Terni, Narni, Umbertide e altri che hanno adottato delibere in tale direzione; non vorremmo che fossero state solo delle belle bandierine da sventolare e non reali intenzioni. Da questi ci aspettiamo una levata di scudi poiché sarà anche con i loro rifiuti che si produrrà CSS.
In ultimo vorremmo sapere dalla regione i costi dell’operazione. Adeguare più impianti alla produzione e allo stoccaggio di CSS ha costi molto alti, a cui aggiungiamo i costi della tariffa a fronte di un riciclato molto basso mentre continua a pesare l’indifferenziato. Con la scelta fatta ieri dalla maggioranza trasversale infatti non sarà possibile una tariffa puntuale che fa pagare solo l’indifferenziato prodotto, poiché questo rappresenterebbe una quota troppo alta: quota voluta dalla politica, non dai movimenti.
Movimenti che si prepareranno per una mobilitazione nel mese di giugno durante la fase di aggiornamento del Piano Regionale dei Rifiuti con la normativa del CSS”.
MOVIMENTO 5 STELLE Il comunicato del Movimento 5 Stelle di Terni, Perugia e Spoleto: “Ieri in consiglio regionale è stata approvata la mozione Locchi-Buconi che impegna la Regione Umbria a sviluppare un piano dei rifiuti che dia il via libera alla produzione di CSS come chiusura del ciclo dei rifiuti. Grazie al voto di Partito Democratico, Partito Socialista, Forza Italia, Nuovo Centro Destra e Fratelli d’Italia è stata approvata a piena maggioranza.
Bruciare Combustibile Solido Secondario (CSS) non vuol dire altro che bruciare rifiuti. Una balla ricavata dalla frazione indifferenziata. Può essere bruciato da cementifici e inceneritori grazie al decreto emanato dal ministro Clini. Bruciare CSS vuol dire immettere nell’aria polveri fini e sostanze dannose per la salute umana.
Il partito unico delle lobby dei cementieri e degli inceneritoristi che governa l’Umbria ha spinto i suoi fedeli politici servitori a votare a favore di tale scelleratezza. Al di là delle conseguenze elettorali delle amministrative ormai alle porte, ciò che conta è soddisfare i voleri dei veri padroni. Una votazione d’urgenza che ha contraddetto pienamente le dichiarazioni che avevano espresso la volontà di un rinvio successivamente alle amministrative.
Ancora una volta piddìmenoelle e piddìpiùelle si trovano fianco a fianco all’insegna delle larghe intese. L’ex sindaco di Perugia e il padron di Forza Italia a Terni, papabile candidato sindaco, si concedono ad un vero e proprio patto politico alle spalle dei cittadini. In tutto questo Rifondazione Comunista e Italia dei Valori continuano ad essere pienamente collaborazionisti della maggioranza nascondendosi dietro pseudo delibere Rifiuti Zero.
Il MoVimento Cinque stelle darà ovunque battaglia nella nostra regione, in una vera e propria guerra di trincea da Gubbio a Terni, da Perugia a Spoleto. Nessuno può pensare di uscire indenne da questa porcata.
Ricordiamo che a Spoleto c’è un precedente che fa ben sperare. E’ stata approvata, infatti, una mozione contro i CSS a prima firma di Spoleto 5Stelle. Riportiamo qui il testo per capire come la battaglia sul territorio sia fondamentale come unica possibilità per ottenere risultati. http://www.comunespoleto.gov.it/wp-content/uploads/2014/02/0-427_02-del-30-01-14.pdf
Ecco perché i cittadini dell’Umbria si uniscono oggi, mettendo in rete energie e competenze”.