In Regione il dibattito sulla situazione ambientale ternana non si ferma all’indagine che sarà presto avviata dalla Seconda Commissione ma va anche in altre direzioni. Il capogruppo regionale di Rifondazione comunista-Fds Damiano Stufara, con una interrogazione a risposta immediata (question time) ha infatti chiesto alla Giunta di comunicare “l’esito del monitoraggio per la ricerca delle diossine negli alimenti di origine animale nel Sito di interesse nazionale (Sin) di Terni e Papigno e nell’area dell’incendio di Vascigliano di Stroncone, e le eventuali valutazioni sulle azioni di tutela sanitaria ed ambientale per tali aree”. Stufara sottolinea inoltre la “necessità” di rendere i dati relativi ai monitoraggi svolti sugli alimenti “noti e facilmente accessibili” alla popolazione che deve essere “informata sugli eventuali provvedimenti di prevenzione sanitaria ed ambientale”.
L’esponente di Rifondazione comunista ricorda che l’originario Piano relativo al territorio regionale in prossimità dei Sin (2012), che in Umbria risulta essere solo quello di Terni–Papigno, nel 2013 è stato modificato ed integrato nel 2013 prevedendo “sia il differimento dei tempi di campionamento da parte del Servizio veterinario igiene degli allevamenti e produzioni zootecniche dell’Azienda USL Umbria 2, in ragione della ‘scarsa disponibilità della matrice latte ovino’, sia l’inserimento nel Piano del campionamento della matrice uova di gallina da allevamenti rurali. Ai fini dell’attività di campionamento – spiega Stufara – fissata dal 1° gennaio 2013 al 30 settembre 2013, è stato previsto il prelevamento di 3 unità campione da 500 ml di latte per ogni campione di matrice latte ovino e di una unità campionaria di 30 uova per ogni campione di matrice uova di gallina, con il conferimento finale di tutti i campioni all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche”. Rispetto a ciò il capogruppo di Rifondazione comunista rileva che “il programma di monitoraggio dovrebbe essersi già concluso, ma non sono ancora disponibili i suoi risultati”.
Stufara ricorda poi che il territorio della Conca Ternana è stato già oggetto del “Piano di monitoraggio per la ricerca di diossine e pcb diossina-simili” nell’area interessata dall’incendio dell’Azienda Ecorecuperi di Vascigliano di Stroncone, disposto il 31 dicembre 2009. Allora, spiega Stufara si rilevò che “su 85 campioni esaminati, il 43 per cento di quelli di origine animale non erano conformi, come pure il 50 di quelli di origine vegetale. E sempre su Vascigliano – aggiunge – nel febbraio e marzo 2010, è stata disposta la seconda fase del Piano di monitoraggio, con l’estensione dell’area di indagine ad 8 chilometri dalla sorgente di emissione. E ad oggi non sono noti gli esiti”.
Il capogruppo Stufara rileva quindi che “oltre che da ragioni territoriali, le vicende relative all’incendio di Vascigliano ed al Sin di Terni e Papigno, sono legate in particolare dalla decisione, “assunta con ordinanza del 10 ottobre 2011 dal presidente della Provincia di Terni e contro il parere del Ministero dell’Ambiente, di procedere alla rimozione ed allo smaltimento delle otre 7 mila tonnellate di rifiuti pericolosi derivanti dal suddetto incendio nella discarica di Vocabolo Valle, ricadente appunto nel già compromesso Sin di Terni e Papigno”.
Stufara ricorda infine che è tutt’ora in corso una petizione online, promossa dall’associazione Italia Nostra di Terni e dal Wwf dell’Umbria, per chiedere alla Regione la pubblicazione dei dati dei monitoraggi effettuati: “In pochi giorni sono state raggiunte oltre 15 mila sottoscrizioni – conclude -, a conferma della grande attenzione suscitata dalle problematiche ambientali connesse al Sin di Terni e Papigno”.