Ormai è guerra totale tra Prc e Pd: la campagna elettorale per il Comune di Terni sembra iniziare nel segno di questo scontro. Oggi ad alimentare la polemica è il capogruppo in Regione del Prc, Damiano Stufara, ieri a sua volta tirato in ballo dal Pd ternano. Stufara, in un comunicato congiunto con Luciano Della Vecchia (segretario regionale Prc), attacca duramente il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo e il Partito Democratico sulle politiche dei rifiuti.
In particolare i vertici regionali del Prc criticano Di Girolamo per la posizione che ha espresso in qualità di presidente del Cal circa la non possibilità di raggiungere il 65% di raccolta differenziata entro il 2015. Per Stufara e Della Vecchia il sindaco di Terni vuole rinviare alle calende greche l’applicazione della strategia Rifiuti zero. Viene infine accusato il Pd di incoerenza tra ciò che i suoi esponenti dichiarano e ciò che poi effettivamente fanno.
Il comunicato congiunto di Stufara e Della Vecchia:
“C’era una volta ‘Rifiuti Zero’. La posizione espressa dal Presidente del CAL dell’Umbria, Leopoldo Di Girolamo, riguardo alla non condivisione dell’obiettivo del raggiungimento del 65% di raccolta differenziata entro il 2015, stabilito dal collegato al bilancio regionale per il 2014, è più di un passo indietro; è la smentita dell’impegno preso appena pochi mesi fa di adottare la strategia ‘Rifiuti Zero’, il cui presupposto è appunto la massimizzazione in tempi rapidi della raccolta differenziata.
Senza troppi giri di parole viene così chiesto da chi si appresta anche ad essere il candidato a Sindaco del Partito Democratico per il Comune di Terni di rifarsi invece alle previsioni stabilite dalla normativa nazionale, che grazie all’allora Governo Letta ha ritardato il raggiungimento dell’obiettivo del 65% al 2020; un buon esempio di come la filosofia del consociativismo con le forze della conservazione faccia facilmente epidemia dove viene meno una chiara vocazione solidale e progressista.
Come Gruppo del PRC in Regione e come partito nel territorio riteniamo indispensabile che la Regione, su cui cade il peso di non avere ancora adottato la strategia ‘Rifiuti Zero’ con le conseguenze che oggi misuriamo, mantenga le previsioni che si era data nel recente passato; non solo va respinto il tentativo di rimandare alle calende greche la crescita della raccolta differenziata, ma va anche ristabilita la precedente previsione secondo cui il 65% era da conseguire entro il 2014.
Solo stabilendo obiettivi certi, unitamente ai necessari sistemi incentivanti e sanzionatori, si potrà avere un serio impegno da parte delle amministrazioni comunali in vista della corretta gestione del sistema di raccolta dei rifiuti, superando quei ritardi che, proprio nell’ATI 4, hanno finora impedito l’assegnazione del servizio e frenato la crescita della raccolta differenziata.
È tempo di misurare la coerenza non sull’estetica delle dichiarazioni, bensì sulla volontà politica di sostanziarle. Se questo è l’inizio del ‘nuovo corso’ del PD di Terni, non osiamo pensare cosa sarà il seguito”.