“La storia vissuta dai bambini, dai genitori dagli insegnanti della scuola De Amicis sembra impossibile che si sia svolta a Terni, la città dove secondo il sindaco Di Girolamo va tutto bene, che a suo dire risulterebbe in testa a tutte le classifiche fra le città italiane. Invece nella scuola De Amicis piove da tre anni, un intero piano è inagibile e un’intera ala dell’edificio sta andando in malora senza che nessuno dell’Amministrazione comunale con il sindaco in testa si siano preoccupati di agire in modo tempestivo per limitare i danni e restituire l’agibilità alla scuola”. A scriverlo in una nota è Francesco Bartoli, candidato a sindaco di Terni per la lista civica Democrazia Diretta.
Nel comunicato Bartoli accusa il Comune di sperperare 85 mila euro in costose iniziative inserite nel piano marketing e portate alla luce da un recente articolo di Terni Oggi (qui la replica dell’assessore Tedeschi) e al contempo di lasciare una scuola priva di manutenzione, tanto che ormai è allagata.
“Questa negligenza – scrive Bartoli ancora riferendosi alla De Amicis – ha fatto sì che una semplice infiltrazione di acqua piovana dal tetto si sia trasformata in un danno da centinaia di migliaia di euro, con lavori che ormai si rendono necessari in gran parte dell’edificio. Se il Comune avesse agito in modo tempestivo tre anni fa i lavori necessari non avrebbero superato i 50 mila euro”.
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“Perché il comune di Terni non ha agito subito riparando il danno?” Chiede Bartoli che prosegue: “La risposta del Comune è sempre la stessa in questi casi: la mancanza di soldi. Ma come il Comune di Terni che spende allegramente 85 mila euro con la scusa di redigere il piano di marketing (21 mila euro per la redazione del piano stesso, 25 mila euro per le app, 24 mila euro per il sito internet, 15 mila euro per le pubblicità delle attività dei laboratori del Caos!) in tre anni non è riuscito a trovare 50 mila euro per sistemare un tetto di una scuola?”.
Per il candidato di Democrazia Diretta “la differenza con cui il Comune da una parte con una facilità estrema sperpera i propri soldi, e dall’altra invece con una negligenza assoluta lascia i propri figli in una scuola allagata, è veramente stridente ed è la riprova che questa in assoluto è stata la peggiore Amministrazione comunale di sempre. A nulla valgono le inaugurazioni di opere incompiute a cui abbiamo assistito ne il brulicare di operai e ditte che come formiche impazzite si agitano in questi giorni fra le vie della città cercando di tappare buche, sistemare pavimentazioni, falciare l’erba dei parchi ormai dilagante, cercando di colmare un ritardo cronico che da sempre ha contraddistinto questa amministrazione e che ormai caratterizza la città: Terni una città in ritardo”.
“Una città in ritardo su tutto – sostiene ancora Bartoli – che qualcuno (assessore Tedeschi) pensa di salvare con un fantomatico piano di marketing (sono 5 anni che se ne parla) e con bandi fasulli fatti apposta per finanziare la campagna elettorale accontentando il solito gruppo di organizzatori amici. Terni una città in ritardo in cui ci sono assessori contenti di spendere 80 mila euro per due eventi che non porteranno un turista, e assessori che se ne fregano se da 3 anni piove dentro una scuola elementare, e non una scuola qualsiasi ma una delle 32 scuole italiane 2.0 premiata dal ministero della pubblica istruzione per la sua eccellenza”.
“Ricordo sempre – prosegue Bartoli – ai nostri scienziati che amministrano il comune, che un piano di marketing ha senso se si ha un prodotto da vendere. Nel caso di Terni in questo momento non credo ci sia nulla da vendere a parte degli autovelox illegali, delle strade piene di buche, dei parchi simili a giungle urbane, un centro storico inaccessibile e desertificato e per non farci mancare nulla delle scuole allagate. Allora cosa vogliamo vendere con il piano di marketing assessore Tedeschi una location per un nuovo film horror?”.
Promette Bartoli che “Democrazia Diretta non consentirà il ripetersi di simili accadimenti, la manutenzione degli edifici scolastici, delle strade, dei parchi pubblici sono dei servizi essenziali che vanno garantiti ai cittadini anche rinunciando se necessario ad eventi inutili e costosi di cui la città può fare a meno. Inoltre la gestione del patrimonio comunale deve essere fatta con oculatezza e da quanto emerge dagli accertamenti tecnici sulla Scuola De Amicis i precedenti lavori di ristrutturazione eseguiti anche sul tetto agli inizi degli anni 2000 e terminati nel mese di aprile 2004 con l’immancabile inaugurazione elettorale dell’allora candidato a sindaco Raffaelli, non sono stati svolti a regola d’arte in quanto il tetto sembra essere sprovvisto di impermeabilizzazione, e comunque un fabbricato ristrutturato ed inaugurato nel 2004 dovrebbe essere ad oggi agibile”.
In conclusione scrive Bartoli: “Se questi dubbi fossero confermati, il dirigente del Comune Pierdonati dovrebbe spiegare come mai i precedenti lavori di ristrutturazione della scuola non siano mai stati contestati alla ditta esecutrice e soprattutto il motivo per cui si sono attesi tre anni dai primi allagamenti ed ad oggi non è stato deliberato nessun intervento per fermare in qualche modo le infiltrazioni”.