Nel 2013 l’Ast di Terni ha raggiunto l’obiettivo prefissato di riduzione dei costi ed ora sta attuando ulteriori accorgimenti per incrementare il risultato nel 2014: è quanto emerso nel corso dell’incontro che si è svolto questa mattina tra organizzazioni sindacali e direzione aziendale e produttiva di stabilimento. Situazione economica e finanziaria, ambiente, sicurezza e stato del mercato i temi al centro della riunione, secondo quanto riferisce una nota di Fiom, Fim, Uilm, Fismic e Ugl Metalmeccanici.
Sul fronte dei costi, dove l’obiettivo è risparmiare 70 milioni in tre anni (di cui circa 24 nel 2014), i vertici aziendali hanno sottolineato che il ricorso allo strumento della mobilità – che, come da accordi sindacali, riguarderà fino a 150 persone – “sta contribuendo al raggiungimento degli obiettivi prefissati”. L’azienda, rispetto allo stato attuale dei volumi produttivi, ha inoltre riproposto e aggiornato un piano per una nuova e diversa organizzazione del lavoro, non escludendo la modifica di turnistiche per allinearle all’attuale livello di saturazione impiantistica.
“Pur riconoscendo lo stato di difficoltà nel quale versa l’azienda in un contesto di mercato difficile – commentano le organizzazioni sindacali – abbiamo ribadito quanto sostenuto fino ad oggi relativamente alle questioni che dovranno caratterizzare la strategicità del sito”. I sindacati sostengono inoltre che, dopo il ritorno dello stabilimento nella proprietà di ThyssenKrupp, “è fondamentale la conoscenza del progetto industriale che deve fare chiarezza rispetto all’assetto complessivo e futuro dello stabilimento”.
I sindacati sono stati convocati per il 12 maggio prossimo dalla presidente della Regione Catiuscia Marini per discutere della situazione del sito.
