Terni, 7 appalti del Comune nel mirino del presidente dell’Anticorruzione

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Raffaele-CantoneSette appalti del Comune di Terni sono finiti nel mirino dell’Anac, l’Autorità Nazionale Anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone. Si tratta di affidamenti di importo totale di oltre 3,4 milioni di euro.

Cantone spiega che l’Anac “ha svolto un’indagine sistematica incentrata sui Comuni capoluogo di provincia, sia in virtù dell’importanza che quest’ultimi rivestono sul territorio nazionale, sia in considerazione del fatto che per alcuni di essi, segnatamente i Comuni capoluogo di Regione, precedenti analisi avevano già mostrato l’eccessivo ricorso all’utilizzo delle procedure negoziate, divenute di fatto procedure ordinarie anziché di carattere eccezionale come previsto dal Codice”.

Spiega ancora il magistrato: “L’indagine ha portato, in conclusione, all’individuazione di un numero complessivo di n. 90 Comuni (su un totale di 116 attualmente presenti sul territorio nazionale) interessati da anomali fenomeni di ripetizione contrattuale, ed indici di potenziale violazione del richiamato comma 10 dell’art. 29 del Codice”. Tra i 90 Comuni c’è appunto anche Terni. “L’analisi – prosegue Cantone – ha evidenziato, non solo la sistematica disapplicazione delle modalità di calcolo del valore presunto dell’appalto previste dall’art. 29 del Codice, ma anche il conseguente utilizzo di procedure di scelta del contraente (affidamenti in economia; affidamenti diretti) che, qualora si fosse rispettato quanto disposto dal citato art. 29, non sarebbero state consentite”.

Per quanto riguarda il Comune di Terni, sono 7 gli appalti “sospetti” individuati dall’Anac affidati tra il 2010 e il 2013. Due riguardano “servizi di istruzione prescolastica” (importi di 210 mila e 201 mila euro), tre “servizi di assistenza sociale con alloggio” (importi di 683 mila, 973 mila e 327 mila euro) e due “servizi di trasporto rifiuti” (importi di 299 mila e 750 mila euro).

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