Terni, percolato discarica Voc.Valle, M5S: “Malagestione, lievitano costi, Pd dilettanti allo sbaraglio”

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palazzo spadaLa gestione del percolato della discarica di Vocabolo Valle: Terni Oggi si era occupato della vicenda a marzo 2014 in un articolo in cui erano stati evidenziati dei colossali sprechi di risorse pubbliche. Fino ad un milione di euro all’anno: a tanto ammontava il costo di trasporto (pagato ad aziende private) che si sarebbe potuto evitare semplicemente adottando la soluzione individuata già nel 2008 da un dirigente dello stesso Comune di Terni nel 2008 (realizzare un impianto di pre-trattamento). Proprio a metà 2014, con un ritardo di 6 anni costato circa 6 milioni di euro, il Comune aveva iniziato ad adottare la soluzione.

Proprio in merito all’impianto di pre-trattamento però, oggi il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle rende noto che l’amministrazione comunale avrebbe sprecato ulteriori risorse. Altri 48 mila euro in fumo per aver acquistato due serbatoi che poi sono risultati non idonei. Un pasticcio nel pasticcio, che ora, fanno sapere i pentastellati, finirà all’attenzione della Corte dei Conti.

Il comunicato dei consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle Terni:

“L’ennesima storia di malagestione amministrativa, causata dal dilettantismo e dal grado di approssimazione con cui l’attuale classe dirigente, non da oggi, amministra in maniera tutt’altro che virtuosa la cosa pubblica. Si arrecano danni alle già disastrate casse del comune, ma si continuano a ricevere i premi per la produttività a fine anno. E la cosa non cambia se al centro della questione c’è il delicato tema dell’ambiente, trattato alla stregua della programmazione di una gita al mare. La storia la veniamo a sapere a seguito della segnalazione di un dipendente del Comune di Terni che potrà usufruire delle garanzie di riservatezza previste dalla L. 190/2012 art.1 co.51 quella sui whistleblowing attuata dall’Autorità Nazionale Anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone. Storia che il segretario generale ha già avuto premura di inviare come esposto alla Corte dei Conti.

Tutto nasce con la necessità di acquistare due serbatoi che sarebbero serviti per un impianto di pre-trattamento del percolato della discarica R.S.U di Voc.Valle. I due serbatoi avrebbero un costo di 48.434,00. La spesa sarebbe risultata comunque un vantaggio per le casse comunali in quanto finora si stavano utilizzando altri serbatoi presi a nolo con un costo di 23.277,60 € annui.

Ma una volta acquistati (con fattura del 07/08/2014) e pagati (gennaio 2015) i serbatoi non vengono più consegnati, questo non per causa di un disservizio del fornitore che attualmente li tiene ancora nel proprio magazzino in attesa del ritiro.

Dall’analisi del coordinatore del Nucleo Operativo Anticorruzione (NOP) riusciamo a capire che al momento dell’acquisto non risultavano realizzate le opere propedeutiche alla fornitura dei serbatoi, opere di alloggiamento, basamenti, linee di collegamento al sistema di captazione del percolato. Ma il fatto ancor più grave è che la verifica geologica fatta a posteriori sul sito individuato, non lo riteneva idoneo all’installazione. Ciò ha determinato la necessità di una nuova riprogettazione. Come a dire, prima mi compro un vestito, lo pago, poi me lo provo e vedo se mi sta bene.

Le conclusioni del coordinatore del NOP nella sua relazione sono durissime. Da questa storia “risulta una diffusa e continuativa approssimazione nell’esercizio di tutte le fasi di realizzazione dell’opera”; “i ritardi appaiono estendersi e consolidarsi al variare delle professionalità progressivamente investite dei vari ruoli di responsabilità, queste traslano dalla direzione Ambiente a quella Lavori Pubblici, cambiando di RUP, di progettisti e di tecnici, senza che intervenga mai una programmazione e pianificazione dell’intervento” sottolineando che “tale modus operandi ha reso impossibile la programmazione cronologica delle varie fasi […], in particolare se legata ad interventi di tutela ambientale, ed ha progressivamente dilatato i tempi di realizzazione dell’intervento, questi gravati dai numerosi endoprocedimenti, che sarebbero dovuti essere programmati e verificati in fase preventiva e non affrontati d’urgenza al presentarsi degli stessi;” “tutto ciò, non ha solo determinato un ritardo, ma ad oggi (al momento della relazione, ndr), oltre un anno dopo la disponibilità della fornitura, il mancato inizio dei lavori propedeutici all’installazione dei serbatoi acquistati, un corrispondente incremento dei costi, sia di realizzazione che di procedura, un rischio realistico di revisione economica della fornitura per quanto attiene le fasi non ancora operate di trasporto e movimentazione, ed un costo di noleggio, per il periodo già trascorso dalla data di disponibilità della fornitura di € 27.115,20 per un periodo di 14 mensilità, destinato, secondo le indicazioni cronologiche degli uffici, ad aumentare…”.

Come se ciò non fosse sufficiente c’è agli atti con una relazione descrittiva della direzione Lavori Pubblici e Manutenzione Patrimonio del 19 ottobre 2015 in cui si asserisce che ancora oggi c’è incertezza sia sull’entità dei costi di realizzazzione e gestione dell’impianto che sull’effettiva copertura degli stessi.

Eccoli qua, i dilettanti allo sbaraglio. Quelli veri”.

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