Comincia l’era di Massimiliano Burelli all’Ast. Il nuovo amministratore delegato del sito ternano ha convocato per domani mattina i rappresentanti delle segreterie delle organizzazioni sindacali di categoria. Primo approccio dunque, per lui, che viene in un certo senso incontro alla richiesta che era stata fatta dopo il tavolo al Mise, di un incontro proprio per capire quali siano le prospettive della proprietà Thyssenkrupp. Lunedì 11 invece, Burelli incontrerà le RSU.
Di sicuro, oltrechè del futuro dell’Ast, si parlerà anche del presente: per esempio delle 82 telecamere che dal 1.aprile, giorno dell’insediamento di Burelli sono state installate senza alcun accordo con i sindacati. “Vigilare sul patrimonio aziendale e sulla sicurezza dei lavoratori”, questa è la motivazione che sta dietro alla scelta, contestata anche dalle forze politiche, in particolare dal consigliere di Forza Italia Francesco Ferranti, visto fra l’altro che le telecamere inquadrano anche spazi pubblici della città e quindi esisterebbe la possibilità di violazione della privacy.
Difficile, invece, che nell’incontro coi sindacati si parli di quello che da più parti viene dato come un processo bene avviato, ovvero la possibile fusione fra Thyssenkrupp e il gruppo indiano Tata Steel. I media inglesi parlano di una trattativa per una eventuale joint venture, con gli indiani che vorrebbero avere un peso azionario importante. Ovvio che se ciò dovesse andare in porto, diventerebbe fondamentale capire il ruolo e il futuro di Terni, anche alla luce del fatto che gli indiani starebbero pensando – discorso indipendente da questa trattativa- a dismissioni di alcune loro strutture all’estero, in particolare il sito gallese di Port Talbot.
Nei giorni scorsi, si era espresso sulla situazione ternana anche Antonio Gozzi, presidente della Virtus Entella calcio ma anche di Federacciai: “Ciò che è importante – aveva detto nell’intervallo della sfida coi rossoverdi – non è tanto la proprietà che arriva quanto il piano industriale che la proprietà può avere; è fondamentale che ci siano ipotesi industriali serie. Come Federacciai seguiremo attentamente la vicenda e daremo tutto il sostegno, come sempre abbiamo fatto, perché l’asset di Terni venga salvaguardato, potenziato e valorizzato”.