Sempre più calda la vicenda relativa alla Ast Thyssenkrupp. La chiusura dei forni e le recenti dichiarazioni rilasciate dal nuovo amministratore delegato Massimiliano Burelli al Sole 24 Ore relative a produzione e secondo forno hanno riacceso i dubbi relativi al futuro del sito ternano. Per questo motivo, a partire dal1° maggio e per tutta la settimana, la nascente Unione Civica per Terni (che mette insieme Progetto Terni, Terni Dinamica, Terni Oltre e il Giacinto) lancia una raccolta firme da presentare al Governo volta a chiedere il riconoscimento del sito ternano quale “strategico e di interesse Nazionale”. La raccolta firme farà da preludio agli Stati Generali dell’Unione Civica in programma sabato 7 maggio.
“La situazione di forte criticità commerciale in cui continua a trovarsi lo stabilimento di Terni della AstThyssenkrupp e le voci di una imminente cessione degli impianti – scrive l’Unione Civica fanno si che è necessario richiedere un’azione forte e perentoria da parte del Governo Italiano tesa a salvaguardare il sito ternano. Abbiamo più volte evidenziato come la vertenza Ast non si fosse assolutamente chiusa con l’accordo sottoscritto al Mise e che la Thyssenkrupp, non considerando più strategico il settore, perseguiva l’unico obiettivo di rendere appetibile il sito ternano per poi procedere alla vendita. A fronte di tutto ciò abbiamo sollecitato le istituzioni e le forze politiche a farsi carico di tali problematiche e di avanzare al Governo la richiesta di riconoscere il sito ternano quale strategico e di interesse nazionale per meglio salvaguardarlo in caso di possibili cessioni volte a depotenziarlo”.
“Niente di tutto ciò è successo – proseguono – e anzi è emersa una preoccupante sottovalutazione sull’incerto futuro delle Acciaierie. Vista la poca concretezza delle azioni sin qui svolte dalle rappresentanze politiche ed istituzionali, l’Unione Civica per Terni ritiene necessaria la mobilitazione della città a difesa dell’acciaieria mediante una raccolta di firme volta a richiedere al Governo il riconoscimento dell’azienda siderurgica quale sito strategico di interesse nazionale così come avvenuto per l’Ilva di Taranto. Tanto al fine di poter garantire le dovute azioni in difesa della produzione e della relativa occupazione, che ha già visto nell’ultimo anno a Terni la perdita di oltre mille posti di lavoro solo nel comparto siderurgico-meccanico”.
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