L’assessore Vittorio Piacenti D’Ubaldi l’aveva annunciato tempo fa, che quello di previsione per il 2016-18 sarebbe stato un bilancio duro. Così è stato. Lui ed il sindaco lo hanno presentato ufficialmente, la Giunta lo ha adottato e adesso passerà al voto in Consiglio il 20 maggio. Dove ovviamente dovrebbe passare, vista la maggioranza, ma che certamente sarà terreno di scontro: “Abbiamo fatto il meglio possibile”, hanno spiegato durante la presentazione. Ma le cifre non sono belle.
Tagli al personale, alle partecipate, razionalizzazioni. Non sale l’Imu, almeno per ora, ma il sindaco Di Girolamo avverte che “e nel 2017-2018 potrebbe salire l’Imu in alcuni settori se il Comune non riesce a rientrare con alcuni tagli che ha messo in programma, su municipalizzate e personale”. Cosa aumenta: le rette della refezione scolastica e l’Irfef, con un leggero abbassamento del peso fiscale. I processi di razionalizzazione riguarderanno i servizi relativi ai trasporti, alla pubblica illuminazione e come detto delle partecipate: il processo è già iniziato con la liquidazione di Usi e la trasformazione della Società Farmacie in Srl, cui seguirà l’uscita dal centro intermodale di Orte e la messa in liquidazione della ATC.
“Relativamente ad Asm – ha spiegato l’assessore – ci si potrà interrogare su una possibile cessione di quota solo al termine del risanamento dell’azienda e al suo rilancio in un contesto più alto”. Per quanto riguarda il personale, la Giunta ha adottato “un atto di prepensionamento del personale dipendente per un risparmio che ricadrà sulle annualità 2017-2018 e che si attesta intorno al milione e mezzo di euro”.
DI GIROLAMO – “Ci sono- ha sottolineato il sindaco – elementi di grave difficoltà economica per l’Ente dovuti in parte alla fortissima riduzione delle risorse trasferite, da circa 44 milioni nel 2009, ai 7 milioni non strutturali, attuali, alla scelta operata dalla nostra Amministrazione di non aumentare la pressione fiscale, lasciando invariata la tassazione e anzi diminuendola grazie all’innalzamento dell’esenzione addizionale Irpef. Nello specifico Terni è uno dei Comuni dove la tassazione è tra le più basse, ben al di sotto della media nazionale, al 67° posto per gettito Imu, 66° per Tasi, 67° per Tari. Una delle città a più basso costo servizio a domanda individuale. Ciò ha comportato una distorsione a livello economico in quanto alla scelta non sono seguiti maggiori trasferimenti. Non mancano quindi elementi di indubbia problematicità. E’ per questo motivo che, sono convinto, mai come oggi, serve lavorare, tutti, con obiettivi comuni, sviluppando confronti seri e programmando scelte funzionali per lo sviluppo della città”.
PIACENTI D’UBALDI – ” La manovra fatta è stata di dimensioni titaniche- ha sottolineato l’assessore- sia per le novità enucleate dal Sindaco sia per la limitata capacità, imposta dalla normativa di impegnare le risorse disponibili, quale garanzia della solidità del Bilancio che, altra novità, deve rispettare il Pareggio e non più il Patto di Stabilità. E’ ovvio che, se l’Amministrazione non affronterà scelte strutturali e incisive che agiscano sulla quantità e sulla quantità della spesa pubblica, aggredendo in maniera forte alcune voci, liberando così le risorse, le stesse non potranno essere spese. Il forte indebitamento, stimato per circa 180 milioni a cui si devono aggiungere i residui passivi, il disavanzo strutturale del consuntivo 2015, spalmato nelle tre annualità, ma non nel 2016, impongono misure e scelte coraggiose. Ma l’ elemento centrale della politica dell’amministrazione è stato il non aumento della pressione fiscale che, rimane invariata e l’intervento sulla struttura della spesa”.