A Terni un centro dell’Asl per guarire dall’anoressia e dalla bulimia

Suscitò scalpore la confessione fatta non molto tempo fa da parte di una ex ballerina della Scala che testimoniava come sia lei che molte sue colleghe, erano affette da problemi di anoressia o bulimia. Quasi tutti i medici, oggi, ritengono questi due fenomeni, molto frequenti tra le adolescenti, come vere e proprie malattie nervose.

Per assistere e seguire nel recupero completo le persone afflitte da questi gravi disturbi, a Terni, presso l’Asl 4, c’è un centro specifico situato nella palazzina di viale Trieste. A dirigerlo, da quasi 14 anni, c’è il dottor Ilio Masci, che al Giornale dell’Umbria espone le funzionalità del centro: “La nostra struttura è un vero e proprio centro integrato per la diagnosi e la terapia dei disturbi del comportamento alimentare. Ogni anno seguiamo in media 140 casi di cui una sessantina nuovi mentre circa 80 utenti ce li portiamo dietro per periodi anche molto lunghi, entrano nella nostra struttura, seguono i colloqui e gli incontri, affrontano le visite e accettano di seguire le cure, in sostanza si tratta di casi che ci portiamo “in eredità” perchè questo tipo di disturbi possono avere una durata anche di diversi anni, in genere si tratta di casi spesso complicati che ovviamente noi non intendiamo tralasciare fino a quando non vediamo un miglioramento e non lo richiede il paziente”. Sono di diversa natura i disturbi alimentari che vengono curati dal centro ternano, dall’anoressia alla bulimia. “Il 30% degli utenti che seguiamo sono anoressici, il 20% bulimici, il restante 50% rientra nella fascia di pazienti che soffrono di disturbi minori come disturbi alimentari minori, che rappresentano un aspetto comunque preoccupante: mi riferisco in particolare – sottolinea Masci – ai disturbi incontrollati che possono portare nella maggior parte dei casi anche all’obesità e a vere e proprie disfunzioni organiche e ormonali”.

L’ anoressia come la bulimia, colpisce perlopiù le giovani ragazze. Spiega Masci che “ci sono ragazze che arrivano all’anoressia o alla bulimia a seconda anche dell’età nella quale vengono colpite: la malattia che comincia a 14 anni, in genere, ha a che fare con i cambiamenti che il corpo subisce in quell’età adolescenziale, spesso non si accetta di crescere, oppure possono sorgere problemi nei rapporti con l’altro sesso, chi invece si ammala a 19-20 anni ha tendenzialmente paura del distacco dalla famiglia, timori legati spesso alla crescita e al mondo che ormai deve affrontare, paura di affrontare la vita, paura di crescere e diventare adulta con precise responsabilità. Accentrare tutto sul suo corpo rappresenta una sorta di diversivo, una distrazione per non pensare e concentrare la mente su di sé, ma anche un segnale che la persona vuole lanciare alle persone che le sono vicine, specialmente ai genitori, un campanello di richiamo come per dire ‘ho ancora bisogno di te, non abbandonarmi’. Nel centro svolgiamo un lavoro interdisciplinare – prosegue Masci – ci sono medici, psicologi, psichiatri, assistenti, dietisti, nutrizionalisti, è sbagliato distaccare questi settori in simili casi”. Molte volte succede che sono i gentori a portare le ragazze al centro come spiega Masci: “Coinvolgendo quasi sempre le famiglie, qui c’è una percentuale di abbandoni dell’8%, dunque relativamente bassa”.

Infine, per i disturbi incontrollati, 3 su 7 sono uomini in confronto all’anoressia, fenomeno tipicamente femminile. “Si parla sempre più di “vigoressia”, disturbi alimentari maschili, spesso legati al fisico, ne soffre chi fa spesso palestra, chi vorrebbe raggiungere risultati muscolari a volte impossibili per la propria struttura, c’è chi si ammala, e ancora, l’obesità, anche in questo caso abbiamo più pazienti uomini che donne. Occore comprendere il male prima possibilie, prima si cura e più facile è guarire”. Il centro è aperto a tutti gratuitamente e lo si può contattare allo 0744 204462 il lunedì e il martedì mattina oppure giovedì e venerdì pomeriggio.

Stampa