Acciaierie di Terni in vendita, due ipotesi: fusione con Outukumpu o cessione a fondo americano
La conferma di “discussioni preliminari con ThyssenKrupp per valutare eventuali opzioni strategiche” arriva dallo stesso gruppo Outukumpu attraverso un comunicato diffuso sul proprio sito internet. Il colosso scandinavo del settore inox – che impiega circa 8 mila persone in oltre 30 Paesi – specifica che “le discussioni sono in corso e non ci può essere nessuna garanzia che alcuna transazione sarà proposta o perfezionata e se ciò avvenisse, quali potrebbero essere i criteri”. Ulteriori comunicati, spiega ancora l’azienda finlandese, saranno diffusi quando sarà opportuno.
Anche il consiglio di amministrazione di ThyssenKrupp ha fatto sapere che “nel corso della verifica di una possibile vendita sono stati avviati contatti con Outokumpu per analizzare anche una possibile fusione con la stessa”. Secondo il quotidiano tedesco Rheinische Post , ThyssenKrupp in questo caso manterrebbe una partecipazione di minoranza nella nuova società che avrebbe a quel punto 18 mila dipendenti e un fatturato annuo di oltre 10 miliardi di euro.
ThyssenKrupp ha quindi confermato di essere in trattative con Outokumpu per Inoxum, ma allo stesso tempo ha sottolineato che il futuro della divisione acciaio inox rimane aperto a una serie di opzioni incluse la quotazione, lo scorporo o la vendita a un altro investitore, “Riteniamo opportuno mantenere aperte tutte e 3 le opzioni”.
Intanto trova nuove conferme l’interesse della private equity statunitense Apollo per gli stabilimenti di viale Brin. Secondo il quotidiano MF-Milano Finanza il fondo americano nelle prossime settimane potrebbe presentare un’offerta per l’Ast. Ci sarebbero inoltre almeno altri due pretendenti: si parla del gruppo Marcegaglia (che non ha confermato le voci) e della coreana Posco.