Approvato il nuovo piano industriale ”TerniEnergia 3.0”: crescita e internazionalizzazione
Le linee guida di sviluppo strategico, oltre alle efficienze operative derivanti dalla fusione, delineano le sinergie industriali e commerciali in diverse aree geografiche e le opportunità derivanti dall’integrazione tra la componente “utility” degli impianti di produzione energetica di TerniEnergia e la componente “growth” dei business di TerniGreen. Esso tiene conto di un mutato scenario macroeconomico e di trend globali di mercato che ridisegnano i fabbisogni energetici a livello di paese e di settori industriali, differenziando i bisogni nei vari mercati geografici anche in funzione del rispettivo “rischio paese”, valorizzando l’apporto tecnologico in termini di efficienza e sostenibilità economica e ambientale, e premiando le competenze integrate. Oltre a ciò, le linee guida tengono conto di una fase di consolidamento e concentrazione del settore energetico-ambientale, il progressivo esaurimento delle politiche incentivanti in direzione della grid parity, e prevedono condizioni sostenibili di accesso al capitale e al debito per quegli operatori che rispettano le condizioni di trasparenza richieste dai mercati e che presentano una combinazione di cash flow stabili e opportunità di crescita.
Nel dettaglio, il piano industriale denominato “TerniEnergia 3.0” si realizzerà attraverso tre principali linee guida di sviluppo strategico:
- Terza fase di crescita della Società: dopo lo start-up e lo sviluppo sostenuto dagli incentivi governativi, la Società si evolve in una “Green Company” multitecnologia e multifunzione.
- Costruzione di una nuova identità organizzativa basata su 3 business unit: Independent Power Producer (IPP) per la produzione di energia da fonti rinnovabili in modo sostenibile ed economicamente competitivo, Integrated Energy Solutions (IES) dedicata alla realizzazione, a costi competitivi, di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili e di cogenerazione per la gestione efficiente dei consumi dei grandi clienti, ed infine, Environmental Resources Solutions (ERS) per l’offerta di soluzioni integrate per l’impiego di risorse marginali attraverso il loro recupero economico e la trasformazione in nuovi utilizzi o riconversione in energia, con partecipazione diretta all’investimento.
- Internazionalizzazione in 3 continenti per cogliere le opportunità di sviluppo e diversificare il rischio paese (Africa del Sud, India ed Europa).
Nel nuovo piano industriale triennale sono stati definiti i target economici-finanziari che porteranno il gruppo al mantenimento di un solido equilibrio finanziario confermando la politica di dividendi orientata alla remunerazione degli azionisti. Nel piano sono previsti per il 2013 ulteriori investimenti pari a circa 20 milioni di euro, il raggiungimento di un margine operativo lordo (EBITDA) pari al 27% nel 2013, al 28% nel 2014 e al 29% nel 2015, ed infine, ricavi pari a 90 milioni di euro nel 2013, 116 milioni nel 2014 e 143 milioni nel 2015.
A seguito dell’approvazione del nuovo piano industriale, il presidente ed amministratore delegato Stefano Neri ha così commentato: “La Green Economy sta acquisendo profili di rilevanza industriale in rapida crescita non solo in Italia, in particolare per quanto riguarda la produzione energetica pulita, il risparmio e l’efficienza energetica, il riciclo, il recupero di materia ed energia da risorse marginali. A fronte dei nuovi bisogni legati alla sostenibilità, non vi sono ancora soggetti industriali integrati operanti esclusivamente nel settore Green. Occorrono, dunque, nuovi player idonei a costituire una piattaforma di aggregazione che rappresenti, al tempo stesso, un’opportunità per gli investitori istituzionali. Per formarsi, questa piattaforma dovrà avere una focalizzazione su segmenti chiaramente identificabili, costituiti in gran parte da asset tangibili in grado di generare flussi di cassa stabili di lungo periodo con basso profilo di rischio”.
“Nei confronti degli investitori, inoltre, un punto di forza sarà rappresentato dalla quotazione in un mercato regolamentato – prosegue Neri – in modo da garantire la trasparenza e l’adozione delle best practice e un’adeguata forma di governance. Non si può prescindere dall’acquisizione di un profilo internazionale ed è determinante il track record industriale adeguato a dimostrare elevate capacità di realizzazione, di gestione e conseguimento di performance ottimali nel tempo. Infine, la piattaforma suddetta deve avere una dimensione tale da porsi come elemento aggregatore, senza vincoli alla crescita posti dall’azionista di riferimento”.
“TerniEnergia, a seguito della fusione con TerniGreen, si candida dunque a interpretare un ruolo da protagonista nel settore Green – conclude Neri – con la consapevolezza di avere tutte le caratteristiche richieste per costituire una piattaforma di aggregazione sul piano internazionale, che risponda alle aspettative della comunità finanziaria e, in particolare dei grandi investitori istituzionali, di allocare nel settore Green una parte dei loro investimenti, favorendo il tempestivo rafforzamento di un nuovo comparto industriale”.