Arrestati i presunti autori della rapina in villa di Ramazzano in cui fu ucciso Luca Rosi
Si tratta di due romeni bloccati dai carabinieri mentre erano in transito su un autobus a Gorizia, al confine tra Italia e Slovenia. I due erano ricercati anche per una rapina del 3 febbraio in una villa a Resina, alla periferia del capoluogo umbro, durante la quale una donna di cinquantaquattro anni era stata violentata. I due stranieri, uno di circa 30 anni e l’altro di 20, sono stati fermati alle 7. Perquisizioni sotto in corso in queste ore. Sempre i carabinieri nei giorni scorsi avevano arrestato un altro romeno di 27 anni, ritenuto il basista della rapina con stupro.
“Mai un tempo così ristretto era stato necessario – ha fatto osservare il colonnello Cuneo – per risolvere un caso di questa violenza ed efferatezza. Lo Stato ha fatto sentire in questi giorni tutta la propria vicinanza alla famiglia di Luca. Stanno vivendo questa tragedia con grande dignità, ma il loro dolore per la perdita di Luca è fortissimo”, ha concluso il colonnello Cuneo.
L’arresto dei presunti autori dell’omicidio di Luca Rosi “abbassa la tensione, ma il dolore di aver perso così un figlio è ancora troppo forte, e sicuramente niente e nessuno ce lo potrà restituire”: scambia poche battute con i giornalisti davanti a casa sua, a Ramazzano, Bruno Rosi, il papà del bancario ucciso. “Non c’é alcuna soddisfazione particolare – dice ai cronisti riferendosi all’arresto dei rapinatori – ma certo gli inquirenti hanno messo in atto un’azione efficace. Vorrei dirlo a mio figlio, oggi pomeriggio andrò a trovarlo al cimitero”. Poi ripete quello che ha sempre sostenuto sin da subito dopo il fatto: “Chiunque sia stato ad uccidere Luca, è da considerare una bestia, che va assicurata alla giustizia ma che va tenuta con le bestie, non con gli esseri umani”.