Ast ceduta a Thyssenkrupp, istituzioni chiedono chiarezza al Governo, per Ugl è ”segnale positivo”

Dopo una parentesi lunga un anno (chiamata Outokumpu), a sorpresa le acciaierie di Terni tornano di proprietà Thyssenkrupp. Un epilogo imprevisto che lascia politici e sindacalisti con molti interrogativi ed un’impressione piuttosto negativa. Dai rappresentanti delle istituzioni locali e nazionali arrivano soprattutto richieste di chiarezza al Governo. Per il momento l’unico soggetto che si rallegra del ritorno alla “casa madre” è il sindacato Ugl.

Marini, Polli, Di Girolamo. La presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, il presidente della Provincia di Terni, Feliciano Polli, e il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, in una nota congiunta scrivono: “In attesa di conoscere i dettagli dell’accordo raggiunto tra le società Outokumpu e Thyssenkrupp di trasferimento della proprietà del sito industriale di Terni, vogliamo sottolineare che esso appare al momento come una operazione finanziaria che tende a dare garanzie soltanto ai due principali competitor, e cioè Outokumpu e ThyssenKrupp. Non abbiamo infatti alcun elemento di conoscenza del Piano industriale e non possiamo quindi nemmeno valutare in che modo ThyssenKrupp possa operare in un mercato come quello degli acciai speciali con il solo sito industriale di Terni”.

“Ciò che possiamo dire ora con assoluta certezza – aggiungono – è che la nostra attenzione su questa vicenda è e sarà altissima e chiediamo di conoscere al più presto il Piano industriale per valutazioni più cogenti. Alla Commissione europea chiediamo di farsi garante, nella fase di valutazione di questa operazione, della rispondenza delle esigenze industriali, occupazionali e di competitività dell’Ast di Terni, in coerenza con la normativa europea e con quanto sostenuto dalla stessa Commissione nella lettera inviata alla società finlandese per una puntuale definizione del sistema di garanzie richieste ed ottenute da Outokumpu, finalizzate alla sostenibilità economica di Ast nella fase di transizione”.

Marini, Polli e Di Girolamo auspicano “una forte ed immediata azione del Governo italiano sia nei confronti di ThyssenKrupp e Outokumpu, che il Governo dovrebbe convocare al fine di avere dalle parti diretti elementi di conoscenza dell’accordo, anche in sede europea, a tutela degli interessi europei e nazionali di un settore industriale strategico per l’Italia, come è quello siderurgico, di cui Terni è espressione. Per questo richiediamo al Governo un incontro con la massima urgenza, fermo restando il fatto che di questa vicenda discuteremo già martedì prossimo in occasione della presenza a Terni del Ministro dello sviluppo economico, Flavio Zanonato”.

Rossi. Il senatore ternano del Pd, Gianluca Rossi, annuncia che presenterà un’interrogazione parlamentare al Governo per fare più luce possibile sulla cessione delle acciaierie di Terni. “Apprendere, a tarda sera, da agenzie di stampa e siti internet, di quanto accadrà a migliaia di lavoratori e famiglie del nostro territorio, è una circostanza assai bizzarra. Per questa ragione, non più tardi di lunedì, depositerò un’interrogazione urgente al governo per comprendere cosa accadrà ad AST, quali ricadute avrà il ritorno da Outokumpu a Thyssenkrupp, e di quali ulteriori fatti sia a conoscenza il governo, che, stando a quanto ha voluto comunicare Outokumpu, ha avuto un ruolo di decisa cooperazione”.

“È importante rammentare a chi si occupa del futuro del sito produttivo di Terni – conclude il senatore Rossi – che la città ha sempre respinto il consumarsi di roulette russe sulla propria testa. È quindi fondamentale giocare a carte scoperte, allontanando tutti i dubbi su business chiari solo alle multinazionali e alla commissione europea, che, finora, hanno corroso la capacità produttiva e gli introiti di AST. Abbiamo tutto quello che serve per fare delle acciaierie ternane un fiore all’occhiello dell’industria siderurgica nazionale. Per questo, non arretreremo nelle richieste”.

Ugl. In una nota congiunta, il segretario nazionale dell’Ugl metalmeccanici, Antonio D’Anolfo, e il coordinatore nazionale del comparto siderurgia Ugl metalmeccanici, Daniele Francescangeli, scrivono: “Finalmente un segnale positivo per una vicenda che per troppo tempo ha lasciato nell’incertezza i tanti lavoratori che hanno contribuito a rendere il sito uno dei poli siderurgici più importanti d’Italia. Ben venga dunque il ritorno alla ‘vecchia casa-madre’, ma terremo alta la guardia”.

Per D’Anolfo “si tratta di un accordo significativo dal punto di vista della tutela del nostro patrimonio produttivo. Ci auguriamo dunque che come conseguenza dell’accordo raggiunto i lavoratori, che da troppo tempo stanno pagando il prezzo delle indecisioni, possano finalmente avere una certezza sulla gestione del futuro del polo produttivo”.

“Una buona notizia – aggiunge Francescangeli – che ci lascia anche un po’ esterrefatti. Sembra inverosimile se si pensa all’angoscia che hanno dovuto sopportare i lavoratori in questi anni, tra cassa integrazione, mobilità, contratti di solidarietà. Gli intenti validi e consolidati della ThyssenKrupp sicuramente porteranno alla ripresa del polo siderurgico”.

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