Ast, Delrio: ”Governo disponibile ma niente critiche”, Civati: ”Serve azione efficace”
DELRIO Queste le parole pronunciate ieri da Graziano Delrio: “La crisi Ast c’è, non si può pensare sia colpa del Governo. Noi rimaniamo a disposizione. Siamo stati chiamati in causa perché le parti non si parlavano, non perché andavano d’amore e d’accordo”. Il sottosegretario ha poi ricordato che la mediazione del Governo prevedeva 290 esuberi volontari incentivati e il blocco mobilità. Inoltre fa sapere che il Governo aveva aperto anche la strada, per i lavoratori che non avessero accettato, a nuove iniziative imprenditoriali finanziate con fondi dell’azienda. Peccato che l’Esecutivo non abbia convinto nessuno, né l’azienda né i sindacati. Ma per Delrio evidentemente si tratta di un dettaglio.
Secondo il sottosegretario “per il bene dei lavoratori quella era la strada più percorribile il punto di caduta sarebbe stato migliore del dopo”. Ora “non accettiamo critiche per non averci lavorato e di non aver fatto proposte perché queste sono critiche che non tengono conto dei fatti”.
Insomma, il Governo è convinto di aver lavorato bene. Dalla serie: “L’operazione è perfettamente riuscita ma il paziente è morto”.
CIVATI Giuseppe Civati del Pd oggi ha affermato: “Va, prima di tutto, espressa forte solidarietà ai lavoratori che, di fronte all’indisponibilità dell’azienda a modificare gli obiettivi di ridimensionamento occupazionale e produttivo, sono ora in sciopero. Con loro sollecito il Governo ad un’azione politica netta ed efficace nei confronti della proprietà tedesca, finalizzata a salvaguardare l’integrità del sito produttivo e la sua posizione nel mercato internazionale. A loro assicuro attenzione e impegno a verificare che questo obiettivo sia effettivamente perseguito”.
Ha proseguito Civati: “Dopo la vicenda dell’Ilva, assistiamo ad un’altra grave crisi di un’impresa strategica nazionale. Si tratta di Acciai Speciali Terni, l’unico produttore italiano di acciaio inox , in grado di coprire da sola circa il 35% del mercato nazionale. L’Italia è il secondo consumatore di inox in Europa e, nel caso di chiusura o ridimensionamento sostanziale di questo sito produttivo, diventerebbe totalmente dipendente dall’estero”. L’esponente della minoranza interna al Pd sottolinea “la totale distrazione dei Governi che si sono succeduti (Monti, Letta, Renzi), nessuno dei quali è riuscito finora a far valere le ragioni di questa eccellenza nazionale. Anche qui ricadono sui lavoratori, sul sistema delle imprese subfornitrici, su un intero territorio, i problemi della proprietà, la tedesca Thyssenkrupp. Con un’arroganza, che abbiamo purtroppo già conosciuto a Torino, la multinazionale tedesca impone sacrifici a tutti, tranne che a se stessa”.
DI MAIO Il Movimento 5 Stelle di Terni fa sapere che domani Luigi Di Maio chiuderà l’evento 5 stelle al Circo Massimo: “Alle ore 16:00 salirà sul palco e parlerà del Governo 5 stelle ossia della nuova fase propositiva del Movimento. In questa occasione parlerà anche della situazione ternana. Alcuni attivisti di Terni saranno in questo giorni alla manifestazione ma molti altri rimarranno in città per continuare a seguire le vicende Ast”.
Prosegue la nota del M5S ternano: “Il Movimento è da sempre al servizio della comunità ternana per portare avanti le istanze della città e dei suoi lavoratori. Dopo l’evidente fallimento della filiera politica del Pd e dopo la sconfitta dei sindacati locali traditi di fatto dal partito che in questa vicenda hanno sempre legittimato come unico interlocutore politico, il Movimento 5 Stelle ha il coraggio per dire le cose come stanno e chiedere che Terni si riappropri del proprio futuro”.
Aggiungono i pentastellati: “Domenica 12 dal Circo Massimo, il palco del Movimento 5 Stelle si metterà al servizio di Terni. Per voltare una delle più tormentate pagine della storia di questa città, lasciarci finalmente alle spalle tutti quegli attori che in virtù della delega e della rappresentanza ad oggi ci hanno lasciato sull’orlo del baratro e riprendere in mano il nostro futuro. Umili, uniti e determinati salveremo la nostra città”.
SEL TERNI Nicola Zingarelli di Sinistra Ecologia e Libertà di Terni interviene con una nota per esprimere la vicinanza ai lavoratori ed anche per criticare l’atteggiamento delle istituzioni locali. Scrive Zingarelli: “Sinistra Ecologia Libertà è impegnata, sia a livello locale che con il gruppo parlamentare, a difesa del lavoro, delle acciaierie e del futuro di questo territorio. Saremo vicini ai lavoratori dell’Ast, a quelli dell’indotto e alla città intera che in questa battaglia, data la posta in palio, deve essere coesa nella sua azione”.
“Ma – afferma l’esponente di Sel – è indispensabile che il Governo cambi radicalmente la posizione tenuta in questi mesi e che si è concretizzata con il piano proposto nella notte di mercoledì. Un piano irricevibile, che non solo avrebbe scaricato tutto il peso sulle spalle dei lavoratori e delle lavoratrici, ma che avrebbe segnato il futuro dello stabilimento, riducendolo a un solo reparto di laminazione a freddo, con meno della metà dei lavoratori attuali, condannando questo territorio e la regione tutta a un veloce declino. Il Governo deve abbandonare questa posizione di finta neutralità, che avalla non solo centinaia di licenziamenti nell’immediato, ma che, sopratutto, apre la strada al devastante piano industriale della multinazionale. Alle parole sul ruolo strategico del sito ternano devono seguire comportamenti conseguenti. Qui, soprattutto qui, non bastano annunci”.
“Per questo – sostiene Zingarelli – stupisce e preoccupa la posizione tenuta dalla Presidente della Regione Marini e dal Sindaco del Comune di Terni Di Girolamo al tavolo della trattativa, e ribadita successivamente, di appoggio al piano proposto del Governo. Prima che posizioni politiche di difesa del Governo Renzi deve venire, da parte degli amministratori locali, il pensiero al futuro della città e della regione. Chiediamo quindi anche alle istituzioni locali di abbandonare la strada senza uscita proposta dal Governo e di schierasi dalla parte dei lavoratori e delle lavoratrici. L’unica che possa garantire quel futuro”.