Ast, eurodeputati centrodestra in pressing su Almunia: ”Tempo scaduto, subito un piano per Terni”
In una missiva indirizzata ad Almunia (firmata da Pallone, Angelilli, Antoniozzi, Bartolozzi, Salatto e Scurria) viene ricordato che l’Ast è un’azienda che rappresenta il 20% del Pil dell’Umbria e che la sua dismissione avrebbe dovuto aver luogo dieci mesi fa, dopo il passaggio di proprietà da Thyssen a Outokumpu. L’attuale situazione di stallo – sottolineano i 6 eurodeputati – ha “ripercussioni negative sulla competitività dell’azienda e desta forte preoccupazione”, perché “la produzione dei laminati sta calando, la posizione nel mercato di Ast si è deteriorata, l’incertezza sul futuro dell’azienda non consente investimenti negli impianti e la concorrenza, anche da parte di Outokumpu, si fa sempre più agguerrita”.
Nella lettera si sottolinea che “Ast è uno dei principali produttori al mondo di laminati piani di acciaio inossidabile, una produzione strategica per l’industria europea e per l’Italia, che nonostante la crisi, consuma ad oggi 900 mila tonnellate di acciaio inox”. Da qui la richiesta degli eurodeputati del centrodestra alla Commissione Ue di “garanzie che il futuro acquirente sia una realtà industriale europea con un vero progetto industriale per il futuro dello stabilimento” di Terni. Infine, una domanda diretta: “Perché le offerte di acquisto da parte di gruppi industriali non sono state accettate?”, scrivono gli eurodeputati.
A rincarare la dose ci sono le eurodeputate Roberta Angelilli e Amalia Sartori, entrambe del Pdl e rispettivamente vicepresidente del Parlamento europeo e presidente della Commissione Industria. In un comunicato congiunto Angelilli e Sartori ricordano che “il Commissario europeo alla Concorrenza, Almunia durante l’incontro con le parti sociali e le Istituzioni umbre avvenuto a Strasburgo lo scorso giugno, aveva escluso la possibilità di concedere ulteriori proroghe, precisando che trascorso il termine assegnato, avrebbe nominato un garante al fine di sovraintendere in maniera imparziale alla vendita”.
“Questa mancanza di coerenza, accompagnata da scarse informazioni sulle procedure – continuano le due eurodeputate – mal si concilia con le priorità ribadite nel corso dell’incontro a Strasburgo: mantenere la competitività, i volumi produttivi del sito integrato, e le opportune garanzie per mantenere i livelli occupazionali e per assicurare un futuro industriale alle acciaierie di Terni”.
“Serve chiarezza – concludono Angelilli e Sartori – per questo da Bruxelles da oggi partiranno una serie di azioni parlamentari presentate dalla delegazione italiana per rimettere al centro dell’attenzione la procedura su AST Terni e per tracciare una roadmap chiara e definita”.