Ast, istituzioni umbre scrivono ad Almunia: ”Ue consenta acquisto da parte di Outokumpu”
I tre amministratori umbri (che avevano incontrato Almunia la settimana scorsa a Strasburgo) ribadiscono che, nel caso in cui i vincoli imposti ad Outokumpu non possano essere cancellati, i tempi della vendita di Ast “devono essere rapidi e la data di scadenza non deve andare oltre il mese. Deve essere imposto e fatto rispettare – continua la loro lettera – il vincolo di salvaguardare la produzione e la posizione di mercato di Ast. Chiediamo su questo un rapporto formale da parte del Monitoring Trustee”.
In caso di inadempienza, “la Commissione deve far valere i propri poteri e sostituirsi ad Outokumpu nella procedura di vendita. Se da tutto questo, derivasse un danno irreparabile per Ast, per Terni, per l’Umbria e per l’Italia – concludono i tre – siamo decisi a tutelare i nostri interessi in sede legale, anche con un esposto alla Corte di giustizia”.
Analoghe considerazioni sono state espresse dal capogruppo di Rifondazione comunista – Fds in Consiglio regionale, Damiano Stufara, per il quale ci sono solo due possibili strade: “L’Antitrust ritorna suoi suoi passi, consentendo ad Outokumpu di tenersi l’Ast, oppure lo Stato italiano, come richiesto dai sindacati e dalle forze politiche locali, batte i pugni sui tavoli che contano. E li batte, aggiungiamo noi, avanzando una proposta di acquisizione dell’Ast, candidandosi in questo modo a costituire il famoso quarto player europeo dell’acciaio, come inizialmente richiesto dall’Antitrust”.