Ast, piano industriale lacrime e sangue: 550 posti tagliati e riduzione degli stipendi
Thyssenkrup parla di “efficientamento”. Per Ast significa
Per quanto riguarda gli esuberi, 550 lavoratori saranno accompagnati all’uscita entro due anni. Restano aperti spiragli per il secondo forno (che se fosse chiuso comporterebbe la perdita di circa altri 200 lavoratori): qualora il mercato si modificasse favorevolmente Thyssen lo manterrebbe.
THYSSENKRUPP In una nota i vertici di ThyssenKrupp Business Area Materials Services e Acciai Speciali Terni scrivono di aver ”incontrato le istituzioni e le organizzazioni sindacali per un confronto in merito al piano industriale di Acciai Speciali Terni (Ast), che mira a un rilancio dell’azienda ternana come player sostenibile nell’industria dell’acciaio inossidabile”. Negli ultimi anni, prosegue la nota, Ast ”ha attraversato un periodo difficile, che ha comportato delle perdite significative attribuibili alle avverse condizioni di mercato e a inefficienze strutturali comprendenti il mix di prodotto e il contenimento del raggio di commercializzazione a livello territoriale”.
Per l’azienda, che è stata integrata nella divisione Business Area Materials Services ”al fine di beneficiare nel miglior modo della presenza di ThyssenKrupp sul mercato internazionale”, è stato deciso di intraprendere un ”piano di azione strategico globale, in grado di ristabilire la profittabilità sostenibile dell’azienda, nonostante il difficile quadro del mercato caratterizzato da un’esistente sovraccapacità”. Sono previsti una riduzione di costi in tutte le aree (operative, strutturali, vendita e organico) di oltre 100 milioni di euro l’anno e un ridimensionamento del personale di circa 550 dipendenti. E’ previsto anche ”un maggiore focus sui laminati a freddo e un incremento delle vendite rivolte agli utenti finali.
“Questo nuovo approccio strettamente legato all’andamento del mercato – spiega Tk – presuppone un cambiamento nella produzione che deve limitare i propri volumi in base alle vendite redditizie. Ciò comporta l’incremento delle capacità nella produzione dei laminati a freddo affiancata da un’ottimizzazione dell’efficienza nella fase liquida e una contemporanea chiusura del secondo forno entro il 2015/2016. La chiusura del secondo forno potrebbe essere riconsiderata – precisa l’azienda – solo se le condizioni di mercato miglioreranno notevolmente e tutti gli obiettivi saranno stati raggiunti”.
La società – conclude la nota – ”è fermamente convinta che tali misure siano ben ponderate e indispensabili per garantire il futuro di Acciai Speciali Terni e il suo valore per i propri stakeholder”.