Ast, revoca appalto pulizie Industria e servizi, due operai salgono su torre per protesta
Alla Industria e servizi lavorano 24 operai e due amministrativi. Il nuovo contratto firmato tra la Ilserv-Harsco, partecipata dell’Ast che gestisce l’appalto, e la ditta subentrante prevede tra l’altro una clausola di salvaguardia dei lavoratori che impegna questa seconda azienda a reintegrare i dipendenti della società uscente. Clausola che finora non sarebbe stata però applicata.
I due operai sono saliti da una scala a pioli ed hanno affisso uno striscione che recita: “Industria e servizi non è disposta a morire. Ridateci il nostro appalto”. Data la pericolosità della situazione, sono state allertate le forze dell’ordine. Al momento gli operai non hanno intenzione di scendere “fino a quando non avremo risposte”.
Aggiornamento ore 18,30: Sono ancora sulla torre di emissione dell’Ast i due lavoratori della società Industria e servizi che protestano da questa mattina contro la decisione della Ilserv, partecipata dell’acciaieria, di revocare alla propria ditta l’appalto di pulizia dello stabilimento. I due – il ternano Mauro Carletti e il tunisino Cialil Verbali – si trovano a metà circa della struttura, alta una settantina di metri. In mattinata erano scesi di qualche metro dalla cima per evitare di respirare i fumi che fuoriescono dal camino e poi ulteriormente a causa dei giramenti di testa che hanno colpito Verbali, il quale in questi giorni sta anche osservando il Ramadan.
L’intenzione dei due operai è rimanere sulla torre anche durante la notte, almeno fino all’incontro convocato per domani alle 11 dal prefetto Gianfelici Bellesini, al quale sono stati invitati a partecipare rappresentanti dell’Ilserv, della Industria e servizi e della ditta che è subentrata nell’appalto, la Carlo Iosa. I lavoratori, in particolare, nonostante la clausola di salvaguardia che prevedrebbe il loro riassorbimento all’interno della nuova ditta, chiedono di rimanere a lavorare con la società Industria e servizi.
Oltre ai 24 colleghi dei due lavoratori e al personale della Digos che sono in costante contatto con i due operai, nei pressi dello stabilimento Ast erano presenti stamane anche i rappresentanti sindacali di Filcams Cgil e Fisascat Cisl, Matteo Lattanzi e Angelo Manzotti. Le organizzazioni sindacali – che esprimono solidarietà ai due lavoratori pur sottolineando che la loro iniziativa è stata decisa in autonomia – tornano a chiedere l’apertura di un tavolo per avviare una discussione generale sul tema degli appalti all’interno delle acciaierie.
Aggiornamento ore 20: Mauro Carletti ha parlato con l’Ansa, dichiarando: “Se non subentreranno novità siamo disposti a rimanere qui fino a che sarà necessario, perché è solo con gesti forti che si è presi in considerazione. Speriamo solo di resistere. Abbiamo già qualche segno di cedimento ha tirato molto vento oggi, la torre si muove ed è come se stessimo in barca. Ma non abbiamo alternative, questo è l’unico modo per attirare l’attenzione e raggiungere il nostro obiettivo: risolvere il problema di tutti i 26 dipendenti”.
I lavoratori, in particolare, chiedono di sapere “perché sia stata imposta la revoca dell’appalto delle pulizie” alla loro ditta e spiegano di volere rimanere a lavorare per la Industria e servizi “che in questi anni si è sempre comportata correttamente”, nonostante la possibilità di venire reintegrati dalla ditta subentrante. “L’incontro di domani – spiega ancora Carletti – è una presa in giro, la nuova ditta ha già detto pubblicamente che assorbirà al massimo cinque o sei di noi. E gli altri? Io ho moglie e tre figli, un trattamento così non si riserva neanche ai cani. Venerdì, quando abbiamo protestato sotto la sede dell’Ilserv e siamo stati snobbati da tutti ho capito che questa era l’unica protesta possibile”.