Ast, sindacati convocati al Mise, sciopero revocato. Ue potrebbe bocciare acquisto Aperam
Nel frattempo si continua a parlare, sulla base delle poche informazioni che trapelano, delle trattative per la cessione di Ast. Le ultime indiscrezioni sono quelle raccolte da Reuters: secondo una fonte della Commissione Europea, se ad aggiudicarsi gli stabilimenti di viale Brin dovesse essere la cordata Aperam-Arvedi-Marcegaglia (che ad oggi è data per favorita), la Commissione potrebbe imporre alla stessa Aperam di cedere altri stabilimenti per evitare così un concentramento eccessivo di produzione di acciaio. La fonte ha dichiarato: “Non è scontato che la Commissione darà l’autorizzazione per la vendita del sito industriale di Terni ad Aperam. Una possibile soluzione potrebbe essere l’imposizione di un rimedio in Aperam, che possiede già diversi centri di pruduzione di acciaio inox in Europa”.
Sempre secondo tali indiscrezioni, la Commissione preferirebbe che ad acquistare Ast fosse un nuovo soggetto: in campo rimangono soltanto il fondo speculativo Apollo (avversato dai sindacati) che ha presentato un’offerta di acquisto vincolante e il gruppo siderurgico cinese Tsingshan che ha però presentato un’offerta non vincolante. Altri fonti industriali hanno spiegato a Reuters che la Commissione Europea potrebbe alla fine ostacolare in maniera decisiva l’acquisto da parte di Aperam e costringere Outokumpu a cedere ad altri. Aperam ed Outokumpu fin qui non hanno rilasciato commenti.