Ati e Sii rispettano il referendum: non applicato il +7% sulla bolletta dell’acqua
“Non potendo l’esito referendario avere efficacia retroattiva – aggiunge la nota della Sii – le tariffe degli anni passati non sono state prese in considerazione e le riduzioni riguarderanno soltanto gli anni dal 2012 in poi. L’articolazione tariffaria per l’anno in corso è stata determinata esclusivamente applicando la legge Galli e le altre normative vigenti che impongono la copertura dei costi di esercizio (gestione e investimenti) attraverso le tariffe stesse”.
La bolletta subirà comunque un aumento, legato ai maggiori costi di gestione del servizio idrico causati dalla crisi. Spiega infatti la nota: “La riduzione dei consumi idrici in provincia di Terni, determinata anche dalla crisi economica in atto, ha comportato per la società una sensibile riduzione dei ricavi. Tale fatto ha reso necessario un aumento della tariffa di circa il 6% nel 2012 che serve esclusivamente a coprire i costi di gestione. In tali costi rientrano naturalmente gli interessi sui cospicui investimenti effettuati nel corso del tempo che hanno permesso di migliorare nettamente la qualità dell’acqua e di rendere funzionanti i depuratori. Due elementi che ci fanno distinguere rispetto ad alcune zone limitrofe dove gli utenti, ancora oggi, sono alle prese con la maggioranza dei depuratori non funzionanti e costretti a bere acqua di qualità inferiore a quella di Terni”.
“Consapevoli della situazione generale – conclude la nota – Ati 4 e Sii si sono assunte l’impegno a verificare, a fine esercizio 2012, l’effettiva rispondenza delle previsioni sui ricavi e sui costi con i ricavi ottenuti da una tariffa esente dalla remunerazione del 7%. Nell’eventualità che lo scostamento sia positivo, si procederà ad una equivalente riduzione della tariffa futura”.