Atto contro inceneritore, in circoscrizione tre consiglieri Pd fanno mancare il numero legale
Di Leonardo Bartoli e Fabio Gobbi
Ieri il consiglio della circoscrizione Nord era chiamato a votare, tra gli altri ordini del giorno, un atto di indirizzo contrario alla riapertura dell’inceneritore Terni Ena di Maratta. La discussione di tale documento è stata posta all’ultimo ordine del giorno.
Quali sono i temi a cui si è data priorità? Si è partiti con gli auguri per la neonata di un membro della circoscrizione, lieto evento a cui è stata dedicata una sequela di felicitazioni che ha occupato i primi 10 minuti. Come primo ordine del giorno è stato discusso il finanziamento di 1.500 euro per un concerto jazz (circa mezz’ora di varie disquisizioni sulla natura della decisione per poi votare negativamente). Si è poi dibattuto e votato favorevolmente la decisione di erogare un contributo per l’amatori podistica: sono trascorsi diversi minuti per sottolineare come, nonostante la crisi economica, sia stato possibile rinsaldare un legame stretto da decenni. E’ poi stato il momento della discussione a proposito di un campus estivo. C’è quindi stata una sospensione e alla ripresa si è a lungo discusso un atto di indirizzo sulla dislocazione delle farmacie nella città di Terni.
Giunti finalmente al momento di votare l’atto di indirizzo contrario alla riattivazione dell’inceneritore, tre consiglieri del Pd hanno abbandonato l’aula, facendo mancare il numero legale. Non si è quindi potuto procedere e la votazione è stata rinviata. Cocente la delusione di circa 20 cittadini, per la maggior parte del Comitato no inceneritori, che erano presenti al solo scopo di assistere al dibattito e alla votazione sull’impianto di Maratta e che hanno invece aspettato invano ritrovandosi ad ascoltare disquisizioni su ben altri temi.
“Siamo usciti gridando vergogna per l’oltraggio subito come cittadini che da anni si battono contro l’inceneritore – spiegano i membri del comitato – non abbiamo avuto altre parole quando, dopo due ore di consiglio, abbiamo visto il capogruppo del Pd, Alessio Tagliaventi, preceduto poco prima da Poddi e Grisanti, alzarsi e, con una fretta e un silenzio imbarazzanti, lasciare la sala, mentre il loro vice presidente annunciava la votazione dell’odg, che impegnava il Consiglio Circoscrizionale contro il revamping di TerniENA”.
Tutti e tre i consiglieri, Tagliaventi, Poddi e Grisanti, si giustificano affermando di essere usciti dall’aula per impegni improrogabili. Il capogruppo Pd Tagliaventi spiega: “Dovevo andare a prendere le bambine in palestra. Non ho mai fatto mancare il numero legale e trovo assurda questa strumentalizzazione. Infatti – continua Tagliaventi – nonostante alcuni consiglieri di Rifondazione e Sel si siano spesso assentati, non mi sono mai sognato di accusarli di boicottaggio”. A proposito dell’inceneritore, Tagliaventi fa sapere che la sua posizione sarà quella concordata con il proprio gruppo.
Per Sergio Grisanti si trattava di “improrogabili impegni lavorativi”. La sua posizione è però netta: “Se fossi stato presente avrei sicuramente espresso un voto favorevole all’atto di indirizzo. Sono infatti un convinto ambientalista, non per comodità ma in tutte le circostanze”.
Renato Poddi si è invece dovuto assentare per assistere ad un saggio di sua nipote. Si schermisce affermando “pensavo ci sarebbe stato il numero legale anche senza la mia presenza”. Alla domanda sulla sua personale posizione nei confronti della possibile riapertura dell’inceneritore risponde che “debba essere un impianto sicuro per l’ambiente, a prova di bomba. Prima è importante informarsi, non so se l’inceneritore di Terni sia sicuro o meno. La priorità è avere tutte le informazioni”. Facendogli notare che a riguardo si è già sviluppato un ampio dibattito, afferma di non aver letto alcun documento, e di aver “bisogno di un approfondimento, finora non ho avuto occasione di parlarne”.
Il Comitato nel suo comunicato avanza ben altra lettura dell’episodio: “Non possiamo non esprimere rammarico per l’occasione mancata, ma soprattutto denunciare la connivenza delle istituzioni locali con i grandi interessi economici di ACEA Spa nella nostra città; quanto accaduto non può che affermare questo semplice dato, nonché confermare la repulsione e indignazione crescente nei confronti della politica da parte dei cittadini”.
Sarà ora cruciale “il passaggio non ancora comunicato pubblicamente dall’ATI 4 in merito alla presentazione e votazione del nuovo Piano d’Ambito senza incenerimento a chiusura del ciclo. Rispetto a questo il Comitato non farà sconti a nessuno, mentre dal nostro canto consideriamo quanto accaduto un incidente di percorso che, vista la taglia della controparte e degli interessi in gioco, non poteva non accadere. Rilanciamo ancora più dura la battaglia contro TERNI ENA e contro i suoi complici”.
Si spera comunque che la circoscrizione Nord riesca a dimostrare la propria sensibilità ambientale con atti che vadano oltre il semplice impiego nei loro uffici di carta riciclata.