Autovelox, dopo il giudice di pace anche il prefetto annulla multa: diversi profili di irregolarità
Il provvedimento del prefetto sembra mettere una pietra tombale sull’occhio elettronico di viale dello Stadio: troppi i profili di irregolarità su cui si è basato l’annullamento e che vengono illustrati in una nota di Francesco Bartoli che si è speso nella guerra agli autovelox come leader del “popolo delle macchinette” e come rappresentante di Confimpresa.
Il comunicato di Bartoli:
“Anche il Prefetto di Terni accoglie i ricorsi contro le multe da autovelox e annulla le multe in modo definitivo. La battaglia degli autovelox si è rivelata una autentica Caporetto per il Comune di Terni!
Dopo i primi ricorsi vinti di fronte al giudice di Pace per gli autovelox istallati sia in viale dello stadio che in viale Alfonsine a cui sono seguiti centinaia di ricorsi presentati da cittadini aiutati gratuitamente anche dalla nostra associazione nel presentare gli stessi secondo un formulario pre stampato in cui venivano contestate tutte le irregolarità ormai note , in data 28-08-2012 anche il Prefetto di Terni ha dato ragione ad un cittadino che aveva fatto ricorso contro un verbale per una multa elevata dall’autovelox di viale dello stadio.
Questo ricorso vinto contro il Comune di Terni , ricorso che ricordiamo è definitivo non permette appello e pone una pietra tombale sulla multa, oltre che dimostrare per l’ennesima volta la giustezza di tutti i motivi di illegittimità sollevati nei mesi scorsi che il Comune ha sempre considerato come non veritieri, costituendosi in giudizio e perdendo cosi su tutti i fronti legali aperti dai cittadini in una sorta di Caporetto giudiziaria, pone altri inquietanti interrogativi sulla liceità dell’operato del Comune e dell’Assessore responsabile Bencivenga.
Infatti nel ricorso presentato al Prefetto di Terni oltre alle motivazioni di carente pre- segnalazione (art.39 C.d.S.) già note , vengono elencati altri 4 motivi di illegittimità sia per le procedure adottate di accertamento della violazione sia per l’osservanza di tutte le norme in vigore per l’autorizzazione e la successiva istallazione degli autovelox, che fanno assumere alla decisione del Comune di istallare gli autovelox , la veste di una sorta di blitz contro l’osservanza di ogni norma e procedura relativa, dettata sicuramente dall‘esigenza di mettere in funzione gli autovelox il prima possibile, al fine di incamerare gli introiti delle multe entro la fine del 2011 (per sopperire a problemi di bilancio forse?).
Ricordiamo infatti che nei primi due mesi (novembre e dicembre) dall’istallazione furono elevate oltre 30.000 multe per oltre due milioni di euro! E questo importo ha contribuito a raggiungere il pareggio di bilancio del comune per l’anno 2011 oltre che a costituire un elemento probatorio su cui imputare un introito ancora più sostanzioso nel bilancio di previsione del 2012 .
Questi i motivi di illegittimità elencati nel ricorso:
1. INCERTEZZA DEL VEICOLO RESPONSABILE DELLA PRESUNTA VIOLAZIONE
2. MANCATO RISPETTO DELLE MODALITA’ DI INSTALLAZIONE E DI IMPIEGO PREVISTE DAI MANUALI D’USO DEGLI AUTOVELOX
3. MANCATA OSSERVANZA DELLE DISPOSIZIONI DELLA DIRETTIVA MARONI IN RELAZIONE AL PARERE PREVENTIVO OBBLIGATORIO PER L’ISTALLAZIONE
4. ILLEGGITIMITA’ DELL’ISTALLAZIONE DELLA POSTAZIONE AUTOVELOX CON CONTESTAZIONE CONTRAVVENZIONALE REMOTA
Ora nel ricorso (copia dello stesso è visibile e scaricabile sulla nostra pagina ufficiale di Facebook Confimpresa Umbria al link https://www.facebook.com/pages/Confimpresa-Umbria/393808220654422 ci sono tutte argomentazioni di carattere tecnico e normativo che supportano le ragioni dei ricorrenti e che ribadiamo gettano una luce scura sull’operato del Comune di Terni, dell’assessore Bencivenga e dei funzionari comunali che hanno avallato tutte le pratiche amministrative incriminate omettendo tutti i necessari adempimenti richiesti dalla legge.
Noi riporteremo qui le più evidenti riassunte in modo più semplice al fine di farle comprendere ad un pubblico più vasto:
1. Per quanto riguarda il primo punto , gli autovelox in questione predisposti per avere fino a tre fotocamere, essendo dotati di una sola fotocamera dovrebbero essere puntati su una sola corsia di marcia in quanto fotografando vetture appaiate non consentirebbero una identificazione certa del veicolo da sanzionare. In pratica il comune o accetta di sanzionare i veicoli di una sola corsia dichiarando quale essa sia , oppure dovrebbe istallare un’altra fotocamera come avviene con il sistema Tutor adottato dalla polizia stradale in autostrada , altrimenti ogni verbale in cui vengono fotografati più veicoli appaiati potrebbe essere annullato.
2. Leggendo il manuale d’uso dell’autovelox ( Traffiphot III – SR ) il produttore riferisce di prestare attenzione che in prossimità delle spire non ci siano: strutture metalliche, tombini e cavidotti mentre il tratto di viale dello stadio in questione è pieno di attraversamenti di cavi e di impianti per alimentare l’illuminazione stradale i semafori e il vicino autolavaggio, con la concreta possibilità che i campi magnetici influenzino le spire elettriche ad induzione degli autovelox compromettendone la funzionalità; il produttore raccomanda altresì il livellamento della sede stradale con un limite massimo di 1,5 cm di irregolarità del livellamento mentre nel tratto di Viale dello Stadio i Pini posti nel mezzo della sede stradale con le loro radici hanno creato evidenti e ben superiori dislivelli del manto stradale compromettendo la funzionalità delle spire. Altro punto molto evidente che testimonia la assoluta carenza dell’osservanza delle norme di istallazione è il fatto che le stesse spire elettriche degli autovelox poste nell’asfalto sono montate l’una dall’altra ad una distanza inferiore di oltre 40 cm come è evidenziato dalle foto della strada e dallo schema estrapolato dal manuale d’uso dell’autovelox .
Cosa farà il Comune disinstallerà ed installerà di nuovo le spire elettriche rimontandole correttamente, taglierà i Pini presenti in viale dello stadio e farà chiudere l’autolavaggio , alimentando i semafori adiacenti l’autovelox con pannelli solari per mantenere in uso gli autovelox incriminati?
3-4 Da quello che emerge dal ricorso riguardo a questi punti, oltre alla nota vicenda relativa alla mancata classificazione della strada come strada urbana di scorrimento, sembra che l’iter amministrativo sia proprio carente della necessaria preventiva autorizzazione che sarebbe dovuta essere concessa dopo un sopralluogo degli enti preposti (Prefettura e/o polizia stradale ) sul sito individuato per l’istallazione degli autovelox, anche perché come avrebbe potuto un funzionario pubblico dare l’assenso all’installazione, quando sono evidenti e macroscopiche le caratteristiche mancanti a Viale dello Stadio per poter essere atta ad ospitare un autovelox fisso? Per essere classificata strada urbana di scorrimento Viale dello Stadio dovrebbe avere :
A) Una corsia riservata ai mezzi pubblici
B) Banchina pavimentata continua con marciapiedi
C) Inserzioni a raso semaforizzate
D) Aree di sosta esterne alla carreggiata con immissioni ed uscite concentrate
In pratica per essere in regola e continuare ad usare l’autovelox il Comune di terni dovrebbe trasformare viale delloStadio in una sorta di tratto autostradale o di Grande Raccordo Anulare, con uno stravolgimento dell’attuale assetto viario il tutto per mettere in sicurezza poco più di cento metri di strada urbana.
Ci sembra che con questo accoglimento del ricorso da parte del Prefetto in questa vicenda il Comune abbia veramente toccato il fondo, con una Caporetto giudiziaria, ma anche con una Caporetto dell’arroganza con cui i vertici dell’amministrazione comunale hanno trattato tutti i cittadini che per mesi hanno protestato di fronte alle evidenti motivazioni di illegittimità degli autovelox.
Confimpresa Umbria continuerà a prestare patrocinio gratuito a tutti i cittadini che continuano a rivolgersi ai nostri uffici per fare ricorso , in questi giorni sono stati presentati anche ricorsi per conto di persone residenti a Roma, Viterbo, Spoleto, Firenze, persone transitate per caso a Terni e colpite dalla mannaia degli autovelox. Per quanto tempo ancora il Comune vorrà alimentare questa guerra giudiziale che rischia di ingolfare le aule dei tribunali ostinandosi a difendere un abuso ormai comprovato?
Ma è giusto che degli amministratori pubblici abbiano speso i soldi di tutti in questo modo e possano continuare a farlo per porre rimedio ad un abuso che non avrà mai fine? Infatti i correttivi programmati dal Comune sono solo un palliativo di fronte a tutte le irregolarità riscontrate a meno che ripetiamo si voglia stravolgere viale dello Stadio facendola diventare tratto autostradale con tanto di piazzola autogrill! Tutte queste spese chi le pagherà?
E soprattutto alla luce del quadro complessivo che è emerso, qualificando il posizionamento degli autovelox come un vero e proprio blitz illegale al solo ed unico scopo di fare cassa, cosa vorrà fare il Comune degli oltre due milioni di multe incassate illegittimamente? E ancora, adesso che anche il Prefetto ha sancito l’irregolarità delle multe ed il Comune ad oggi non ha ottemperato a nessuna delle modifiche che consentirebbero l’uso legale degli autovelox perché questi maledetti autovelox non vengono intanto spenti? Siamo sicuri che tutto questo possa essere legale e giusto per la cittadinanza!”