Autovelox: ”Segnaletica a norma”. Un multato su dieci non paga, rischio esplosione insofferenza
La posizione di Bencivenga. “La segnaletica posta in loco fin dall’attivazione degli autovelox di via Alfonsine e viale dello Stadio – ha scritto Bencivenga in una nota – è sempre stata pienamente conforme a quanto richiesto dal Codice della Strada. La segnaletica luminosa che indica la velocità di percorrenza è da considerare supplementare ed è stata posizionata anche sulla base delle richieste provenienti dalle associazioni, proprio per riconfermare che l’obiettivo principale degli strumenti è quello della prevenzione delle infrazioni e della sicurezza stradale. La segnaletica luminosa supplementare in via Alfonsine – ha aggiunto Bencivenga – è stata peraltro sempre presente, salvo nel periodo in cui è stata danneggiata. Ora è stata riattivata. In viale dello Stadio tale segnaletica luminosa supplementare è in via d’installazione”.
Ricorsi. Di altro parere è Confcosumatori che, per i propri assisti, ha presentato ricorso al giudice di pace. Proprio la segnaletica, giudicata non conforme al Codice della Strada, costituisce uno dei motivi su cui si basano i ricorsi. Sulla questione non rimane che attendere la decisione del giudice.
Chi non ricorre e non paga. Intanto, accanto a chi si rivolge in tribunale e a chi decide di pagare, si fa sempre più ampia la fetta di multati che non ricorre e non salda: sono già 2800 le multe scadute e non ancora pagate. Praticamente un multato su 10 fa del verbale carta straccia: la maggior parte di loro, presumibilmente impossibilitato a pagare per indisponibilità economica. Un dato che, se ignorato oggi, rischia di deflagrare domani, con l’arrivo di migliaia di cartelle esattoriali da parte di Equitalia, e con tutto quello che queste comportano: sanzioni moltiplicate fino a 4 volte, ipoteche sui beni, pignoramento dell’auto in caso di mancato pagamento.
Un rischio sociale. Una pioggia di cartelle esattoriali che rischierebbe seriamente di esasperare i già surriscaldati animi e andare ad accrescere l’insofferenza verso l’agenzia di riscossione e verso il fisco. Poco cambia il fatto che dal 2013 a riscuotere i crediti per il Comune non dovrebbe più essere Equitalia ma l’Usi (ex Centro multimediale): la possibilità di rendere più morbida la modalità di riscossione è limitata dalle normative che ne fissano i paletti.
Insomma, è stata innescata una bomba ad orologeria ed è auspicabile che, oltre al miglioramento della segnaletica stradale, l’amministrazione comunale cerchi una vera soluzione per disinnescarla.