Aveva guardato il cellulare durante gli esami di maturità: studente espulso, poi riammesso
Per il giovane maturando le 24 ore che sono passate tra l’espulsione e la riammissione devono essere state piene di angoscia e, forse, di odio nei confronti della tecnologia. Lo studente non era mai stato bocciato prima e uno smartphone – in grado di navigare in internet e quindi di essere d’aiuto nel corso di un esame scritto – stava ora per costargli un intero anno scolastico.
Come riferisce un articolo di Eleonora Stentella del Corriere dell’Umbria, a far pendere l’ago della bilancia per la riammissione del maturando ha aiutato il fatto che la commissione non avesse richiesto la consegna dei cellulari. Infatti, da quando la tecnologia è entrata nelle tasche di tutti, prima dell’inizio di esami e concorsi si procede al ritiro degli strumenti che potrebbero invalidarli, per poi, al termine, restituirli ai legittimi proprietari. Anche l’impossibilità di dimostrare che sul cellulare il giovane stesse effettivamente leggendo i risultati della prova di topografia (e non, magari, semplicemente l’orario) ha spinto i commissari a graziarlo.
Partendo con un po’ di svantaggio – legato al basso voto della seconda prova – lo studente potrà comunque affrontare la terza prova scritta e gli orali.