Bambino ternano vive da un anno all’ospedale di Bologna in attesa di un trapianto di cuore
Tutto è cominciato il 14 marzo 2012, quando, dopo una una banale influenza, i genitori si sono accorti che c’era un soffio strano nel respiro di Luca. Un controllo a Firenze e poi immediatamente al Sant’Orsola dove è stata diagnosticata una cardiomiopatia dilatativa, cioè una patologia che non fa funzionare bene il muscolo cardiaco. “Non siamo più tornati indietro, se non per prendere le cose che occorrevano per vivere qui a Bologna”, spiega al Corriere Ciro, operaio in congedo straordinario dal lavoro.
All’inizio è stato curato con dei farmaci che alla lunga si sono rivelati inefficaci. “Fin da subito è stato messo in lista per il trapianto — ha spiegato il primario di cardiochirurgia pediatrica —, intanto però abbiamo deciso di mettere un cuore artificiale esterno collegato con una cannula ad un ventricolo”. Dal giugno scorso Luca è infatti attaccato al Berlin Heart, una macchina che si porta dietro con un carrellino. “È in cima alla lista d’attesa, cerchiamo per lui un cuore in tutta Europa — spiegano i medici — ma non è facile trovarne uno adatto alla sua grandezza e alla sua età”.
Da quando è attaccato alla macchina le sue condizioni sono migliorate e riesce ad avere una vita tutto sommato normale, andando a scuola tutti i giorni. I genitori hanno preso un appartamento in affitto e si alternano all’ospedale. Al pomeriggio a fare compagnia a Luca c’è Mirko, il gemello omozigote, insieme giocano alla playstation.
I genitori sperano nel trapianto e riflettono: “Tutti dovrebbero pensare di più a quanto sia importante donare gli organi. Noi per ora abbiamo la nostra vita qui e non ringrazieremo mai abbastanza l’associazione Piccoli Grandi Cuori per l’aiuto che ci sta dando. Ma non vediamo l’ora di tornare a casa tutti e quattro”. A Terni.