Banca Marche, Fabbri: “Anche dei ternani tra gli azionisti che hanno perso tutto”
Il disastro finanziario della Banca delle Marche peserà sulle casse di tanti incolpevoli risparmiatori. Tra loro ci sono anche molti umbri e ternani. A sostenerlo è il vicesegretario nazionale di Rinascita Socialista RDL Andrea Fabbri che chiede anche la costituzione di un fondo per il co-pagamento delle loro spese legali.
Il comunicato di Andrea Fabbri:
“Tra il 21 e il 22 novembre, con un decreto legge fulmineo entrato immediatamente in vigore il 23 novembre, il Governo Renzi ha letteralmente bruciato centinaia di milioni di euro di risparmi che anche piccoli azionisti e normali cittadini avevano deciso di investire in quattro istituti di credito fortemente radicati sul territorio: Banca Marche, Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio, Cassa di Risparmio di Ferrara, CariChieti. Soldi che nell’arco di una notte si sono volatilizzati.
Dal racconto delle vicissitudini occorse a molti correntisti marchigiani emerge come fino a pochissimi giorni fa agli stessi correntisti veniva proposto l’acquisto di azioni di Banca Marche o di obbligazioni subordinate quale vantaggiosa occasione di riserva di risparmio. Investimenti proposti come sicuri e che nel volgere di poche ore si sono volatilizzati. Le cronache sono concordi nell’individuare in circa 43mila risparmiatori “traditi” dall’istituto di credito nel quale hanno riposto fiducia.
Banca Marche è attiva anche in Umbria con 5 filiali a Perugia, 2 a Foligno, 1 a Gubbio,1 a Trevi, 1 a Città di Castello, 1 a Bastia Umbra, 2 a Terni (via Guglielmi e via Bartocci) e 1 a Narni.
In Umbria potrebbero essere centinaia, forse migliaia i correntisti o investitori di Banca Marche rimasti coinvolti in questa anomala operazione di “salvataggio” compiuta sulla pelle di lavoratori e anziani. In diversi gruppi si stanno già organizzando per esercitare le loro rimostranze in un contesto peraltro surreale in cui le uniche informazioni a disposizione dell’utenza sono quelle pubblicate da organi di stampa specializzata o da funzionari-amici bancari.
Rinascita Socialista RDL , in questi giorni impegnata nella trasformazione in partito dei Socialisti Riformisti Democratici Liberali, rivolge appello a tutte le istituzioni locali umbre, e in particolar modo alla Regione Umbria e ai Comuni di Terni e Perugia affinché nelle pieghe della manovra di assestamento dei relativi bilanci possano individuare risorse da destinare a un fondo di assistenza a tutti i risparmiatori umbri che dovessero trovarsi nella tragica situazione di aver perso tutti i loro risparmi a causa della recente operazione di salvataggio delle banche. Ovviamente il Fondo di assistenza dovrà servire solo ed esclusivamente a co-finanziare azioni legali di tutela magari coordinate dagli stessi enti locali e vi potrà accedere solo chi sarà in grado di documentare la propria posizione”.