Carcere di Sabbione: sovraffollamento e carenza di personale. Posticipata apertura nuovo padiglione

E’ stata un’estate rovente in tutti i sensi per gli agenti di polizia penitenziaria al carcere di Sabbione. Nel mese di luglio sono stati 365 i detenuti reclusi nel penitenziario, mentre ad oggi sono 358. Il lavoro degli agenti è sempre più difficile, soprattutto in questo periodo che oltre alla carenza di personale hanno dovuto far fronte alla rotazione delle ferie.

“Con le ferie è stata un’altra estate pesantissima – dichiara il comandante della polizia penitenziaria di Terni, Fabio Gallo, al Messaggero – abbiamo lavorato con standard di sicurezza minimi per una carenza di personale di polizia penitenziaria che si attesta sul 30%. La situazione è drammatica. Solo grazie all’impegno profuso quotidianamente dal personale e alle elevate competenze professionali si riesce a colmare quel gap causato dalle note ed annose carenze di uomini. C’è gente che viene a lavorare rinunciando ai riposi, che fa uno sforzo enorme per gestire il penitenziario tra tensioni e aggressioni fisiche”. La situazione è al limite della sostenibilità: difficoltà testimoniata anche dal fatto che negli ultimi due mesi sono avvenute due aggressioni ad altrettanti agenti.

Il carcere, regolarmente dovrebbe ospitare 218 detenuti (attualmente ce ne sono 140 in esubero) a fronte di 150 unità lavorative all’interno della struttura. In molte situazioni tre carcerati vengono sistemati in celle che ne potrebbe ospitare solamente due. Una situazione precaria che si complica ancora di più visto che sono stati conclusi i lavori del nuovo padiglione detentivo del carcere che sarà in grado di ospitare ulteriori 200 detenuti. Per garantire la vigilanza minima di questo numero di reclusi servirebbero almeno 88 nuovi agenti che al momento non ci sono. Per questo motivo il nuovo complesso, che avrebbe dovuto aprire i battenti a metà settembre, non entrerà in funzione come deciso dallo stesso comandante e dal direttore del penitenziario vista la carenza di personale. “Insieme al direttore della casa circondariale di Terni, Giuseppe Donato – riferisce Gallo – ho concordato di procastinare l’apertura del nuovo padiglione in attesa dell’arrivo del personale che serve”.

In merito al problema dal carcere sono state recapite due lettere, una al dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e l’altra al provveditorato regionale per trovare le dovute soluzioni. Al momento “abbiamo dato la nostra disponibilità – prosegue il comandante – all’apertura parziale dell’edificio, quella del primo piano, ma in queste condizioni, obiettivamente, di più non si può fare”. In conclusione, solo 34 unità sono state assegnate al nuovo padiglione a fronte delle 88 minime che ne servirebbero, peraltro non tutte di queste lavorerebbero fisicamente nella struttura: “Da notizie informali – sottolinea Gallo – dieci di queste unità prenderebbero a Terni solo la sede amministrativa ma continuerebbero a lavorare altrove, non verrebbero qui. Con questi numeri non si può pensare di assicurare la minima vigilanza al nuovo reparto detentivo da duecento posti”.

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