Carcere di Terni: consegnati a detenuti 100 kit per l’igiene. Iniziativa di San Martino e Caritas
L’iniziativa è stata presentata stamani in una conferenza stampa alla quale hanno partecipato, tra gli altri, il vicedirettore della casa circondariale, Chiara Pellegrini, il presidente della San Martino, Francesco Venturini, e il direttore della Caritas, Claudio Daminato, oltre a un gruppo di detenuti.
“Questo progetto – ha spiegato Pellegrini – nasce da un’esigenza precisa: del carcere non bisogna parlare solo in termini di numeri, noi ci occupiamo di persone. E’ importante quindi aumentare il livello di igiene all’interno di spazi piuttosto angusti rispetto al numero delle persone che vi abitano, come succede in questa struttura, che ospita circa 350 detenuti e ora si appresta a ospitarne altri 70. All’interno delle celle l’esperienza è durissima, ma purtroppo dobbiamo fare i conti con problemi economici che riguardano non solo i detenuti stessi ma anche l’amministrazione penitenziaria, che non riesce più a pagare i prodotti per l’igiene”.
La merce (bagnoschiuma, saponi, detersivi, carta igienica ed altro) consegnata ai detenuti indigenti è stata acquistata, grazie a un finanziamento di 20 mila euro della Fondazione Carit, all’Ipercoop che ha fornito uno sconto del 20% sul prezzo. Nell’ambito del progetto, l’associazione San Martino ha inoltre attivato un corso, tenuto dalla dottoressa Antonella Grimani, per insegnare ad un gruppo di detenuti (uno per ogni sezione) come si utilizzano i prodotti e come si puliscono e si mantengono puliti gli ambienti.
“Il corso – ha spiegato il vice-direttore del carcere – si è sviluppato su una parte teorica e una parte di tirocinio. In questo ultimo caso i detenuti si sono occupati anche della pulizia del nuovo padiglione che dovrà aprire a giorni, pulizia per la quale verranno anche retribuiti”. Ai detenuti che hanno partecipato al corso è stato consegnato stamani un encomio.
Venturini ha inoltre ricordato che l’associazione San Martino e la Caritas collaborano già da almeno due anni con il carcere attraverso un centro di ascolto nel quale lavorano cinque volontari per “rispondere ai bisogni primari delle persone più povere e fornire i prodotti necessari. In questi anni – ha concluso – abbiamo fornito a oltre 900 detenuti 553 bagnoschiuma, 383 magliette, 250 paia di scarpe, 275 slip, investendo circa 10 mila euro”.