Cardiochirurgo Pardini: ”Pronto a fare il sindaco. Di Girolamo si occupa di poltroncine e Terni affonda”

“Pronto a candidarmi”. Il primario di cardiochirurgia dell’ospedale di Terni, Alessandro Pardini, è pronto a concorrere per fare il sindaco e guidare il cambiamento mentre “il Pd, Di Girolamo, il centrosinistra sono per la conservazione. La città è soffocata da un familismo esasperato: lavoro e privilegi che passano di padre in figlio. Non vedo un governo di questa città. Vedo un Consiglio comunale paralizzato per una questione di poltroncine, strapuntini. Una roba avvilente, indecente”.

Un passato politico di rilievo: consigliere comunale a Brescia, città dove è nato, poi eletto senatore nelle liste dell’Ulivo: carica che ha ricoperto dal 1996 al 2001. Da 11 anni lavora all’ospedale di Terni dove rappresenta una delle eccellenze della struttura. La settimana scorsa, in un’intervista di Giuseppe Magroni del Corriere dell’Umbria, ha annunciato la sua discesa in campo non risparmiando durissime critiche all’attuale classe dirigente politica ed amministrativa. In realtà non è la prima volta che si parla di Pardini come possibile primo cittadino: nel 2009, per le elezioni che sono valse la fascia tricolore a Di Girolamo, l’Italia dei Valori aveva lanciato la sua candidatura ma alla fine il cardiochirurgo era rimasto fuori dalla competizione elettorale.

Stavolta Pardini, autonomamente, gioca d’anticipo: alla scadenza naturale dell’attuale consiliatura manca infatti oltre un anno ma vuol farsi trovare pronto anche nell’eventualità che termini prima. “Leggo dai giornali che il sindaco Di Girolamo minaccia le dimissioni e il voto anticipato per una questione di poltroncine, di strapuntini mentre la città affonda. C’è la fila per chiedermi un impegno diretto, associazioni, movimenti, singoli cittadini”. Niente partiti: “La mia storia è legata al centrosinistra ma in ambito cittadino queste categorie vanno superate, non hanno senso. La mia idea è quella di mettere in piedi una lista civica trasversale che metta al centro gli interessi dei ternani e non la difesa di alcuni privilegi”. Con Grillo non si candiderebbe poiché nel suo movimento “c’è un livello di democrazia interna inesistente. Ma non demonizzo nessuno, vediamo l’evoluzione del movimento”.

“Sono 11 che sto a Terni e sono 11 anni che sento parlare che l’acciaieria è in crisi. Io mi domando cosa è stato fatto in questi anni per costruire un’alternativa. Per Pardini “il turismo è una risorsa economica inespressa; la vicinanza con Roma e con Fiumicino” dovrebbe permettere a Terni di essere “campo base di gruppi per visitare l’Umbria e Roma. Poi incentivare l’agricoltura specializzata, biologica, di alto livello. Utilizzare la cultura come fattore di sviluppo, anche in questo caso sfruttando la vicinanza con Roma. Far ripartire l’industria cinematografica a Papigno. Ho molti amici nel cinema, produttori, attori, registi, sceneggiatori che potrebbero dare una mano a rilanciare Papigno. Uno di loro potrebbe fare l’assessore alla Cultura”.

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