Caso Radio Galileo, opposizione: ”Giovannetti attacca alla rinfusa per coprire furbizie. Comportamenti alla Lavitola”
Il comunicato stampa di Udc, Lista Baldassarre e Terni Oltre:
Sulla delicatissima vicenda della montagna di soldi fatti avere da Di Girolamo ai suoi amici, furbetti del “falso e sconosciuto partito” “cittAperta”, il Segretario del PD ternano, Giovannetti, farebbe meglio a tacere.
Gli appelli di Monti e di Napolitano al Paese in queste ore sono drammatici e riguardano la riduzione coraggiosa dei costi della politica e la necessità di eliminare gli sprechi delle pubbliche amministrazioni proprio per non effettuare tagli lineari nei confronti di chi è costretto sopravvivere in condizioni di estremo disagio.
Ebbene, occorre una faccia molto tosta, ma Giovannetti non è politico di primo pelo, nell’invocareda parte sua, strumentalmente, “le difficoltà dei ceti più poveri e bisognosi” per giustificare quei finanziamenti indecenti che solo pochissime radio in Italia sono riuscite ad avere e, incredibile ma vero, costoro continuano a difendere con le unghie e con i denti dimostrando un pelo sullo stomacosimile ad una foresta amazzonica.
Due sono gli aspetti che emergono dalle notizie pubblicate e commentate dal Corriere della Sera e da noi solo evidenziate:
1)- la liceità di quella operazione: gli amici del sindaco si affannano a più non posso a ripetere che non si tratta di sotterfugi, che tutto è regolare, che si tratta di operazioni alla luce del sole di cui tutti erano a conoscenza. La coda di paglia emerge in tutta la sua evidenza! Non è vero innanzitutto che tutti sapevano. Mai sentita nominare questa associazione, mai una iniziativa pubblica, un comunicato stampa prima delle elezioni amministrative, forse qualche riunione ristretta e privata e con i cittadini ignari di questo nuovo soggetto politico la cui radio “ufficiale” era ed è finanziato anche con i loro soldi. Quella strana associazione che ben poco ha a che fare con il gruppo di cui il consigliere Aquilini è presidente in consiglio comunale, come lo stesso Aquilini ha giustamente sottolineato, non ha neanche una targa per strada, sembra consistere in un gruppo ristrettissimo di “soci”. Il concetto di partito indicato nella Costituzione Repubblicana è cosa ben diversa. Solo ciechi e sordi non avvertono le anomalie di tutta questa messa in scena! Se fosse vero ciò che ha scritto Di Girolamo, certificando l’incertificabile, avrebbero diritto a quei soldi, in altrettanta allegria centinaia, migliaia di c.d. “movimenti politici” o associazioni dello stesso tipo.
Noi crediamo che anche chi di dovere debba ormai accertare le responsabilità perché lo sdegno ormai sale come una marea e sta travolgendo tutti, partiti ed istituzioni, ma solo Giovannetti e Di Girolamo sembra vivano in un altro mondo;
2)- la impresentabilità da un punto di vista etico e politico delle manovre poste in essere per riscuotere quel danaro sottratto a ben più pregnanti utilizzi, in questo momento durissimo per il Paese, per le famiglie e le imprese in difficoltà è sotto gli occhi di tutti. Giovannetti e compari sembrano far finta di non capire ciò che qualsiasi cittadino comune capisce al volo;
3)- infine l’atteggiamento di vittimismo ed i piagnistei del segretario del PD sono quelli di finte verginelle, se si preferisce quelli di tanti coccodrilli. Ma a chi pensano di prendere in giro? Invece di fare un passo indietro attaccano alla rinfusa mescolando di tutto, nell’evidente tentativo di coprire comportamenti impresentabili. Giovannetti, nella sua veste attuale di Segretario Provinciale del PD, ma a maggior ragione in quella di sindacalista della CGIL, non può usare a sproposito giustificazioni così trite e che nulla hanno a che vedere con i fatti che emergono. Possibile che non se ne renda conto?
Piuttosto noi chiediamo non solo doverosi, puntuali accertamenti su quanto accaduto e quanto sta ancora accadendo ma chiediamo che vengano presentate le scuse a tutta la città per le furbizie poste in essere. Come si fa a condannare i comportamenti di Lavitola, sottolineandone la vergogna per questa nostra Italia e poi agire in modo analogo sulla forzatura alla normativa sull’editoria dei partiti?