Celebrazione 100 anni di Pazzaglia, Confimpresa: ”Pasticceria non coinvolta, insulto a Spartaco”

Come è noto, in occasione dei festeggiamenti di San Valentino, si sta svolgendo nelle vie del centro di Terni la rassegna gastronomica Cioccolentino, dedicata al mondo del cioccolato e dei dolci. Tra i tanti stand presenti, l’organizzazione di Cioccolentino insieme alla Confartigianato di Terni, ne ha allestito uno per commemorare il centenario della nascita della pasticceria Pazzaglia. Una commemorazione che però, a detta di Confimpresa, non ha avuto il coinvolgimento della stessa pasticceria ternana.

Francesco Bartoli di Confimpresa in una nota scrive: “Come appropriarsi indebitamente del prestigio di un’azienda, rubare l’idea di un progetto di celebrazione dei suoi cento anni annunciato da tempo e ricevere il plauso delle autorità comunali. Questa è la Terni che non vogliamo. In questi giorni, infatti, nell’ambito della manifestazione di Cioccolentino, in collaborazione con la Confartigianato, si stanno celebrando in modo anticipato rispetto alla sua effettiva data di ricorrenza (13 dicembre 2013), senza nessun coinvolgimento della storica attività, i 100 anni della pasticceria Pazzaglia, con un semplice gazebo e quattro pannelli di plastica che ci sembrano più che una celebrazione, un autentico insulto alla memoria di Spartaco Pazzaglia”.

Un’iniziativa giudicata scorretta non solo nei confronti della proprietà della storica pasticceria, ma anche nei confronti dello stesso Bartoli che aveva  lanciato l’idea del progetto di commemorazione nel maggio del 2011: “Questa iniziativa di dubbio gusto è palesemente scorretta sia nei confronti della pasticceria Pazzaglia, sia nei confronti di chi ha avuto l’idea di celebrarne la ricorrenza. Nei confronti dell’azienda perché nessuno può impadronirsi di una ricorrenza di una azienda privata, del suo buon nome e della sua esclusiva tradizione centenaria, senza averne avuto preventivamente un autorizzazione ed averne concordato eventuali tempi e modalità per realizzare un evento pubblico. Nei confronti di chi questo progetto lo ha ideato, perché ci ha speso energie, lo ha promosso presso tutte le istituzioni e stava continuando il suo lavoro in accordo con la Pasticceria nei tempi e nei modi dovuti, fin dal 19 maggio del 2011 quando Francesco Bartoli a margine di un concorso di alta pasticceria da lui stesso organizzato nell’ambito dell’evento Giulietta Real Experience annunciò l’idea di celebrare i cento anni della pasticceria Pazzaglia nel 2013 creando le condizioni per realizzare una serie di eventi che avrebbero dovuto coinvolgere l’insieme di tutte le pasticcerie ternane, per la prima volta riunite sotto un unico direttivo da lui stesso guidato”.

“Questa fretta di appropriarsi di un’idea – continua Bartoli – mostra tutta la debolezza dell’organizzatore dell’evento Cioccolentino che oltre a riempire Corso Tacito di Norcini e caciottari delle varie regioni italiane, non sa più a che santo votarsi per dare dei contenuti a questo carrozzone. Il signor Barbarossa non può dire di non essere a conoscenza del progetto originario in quanto fu tra i membri di giuria del concorso di pasticceria dove fu annunciato. Al tempo stesso anche la Confartigianato non può dire di non essere a conoscenza di questo progetto essendone stata informata direttamente in vari momenti e, per correttezza, avrebbe dovuto contattare la pasticceria Pazzaglia prima di far partire questa iniziativa cosa non successa dimostrando di volersi appropriare a tutti i costi di questo progetto”.

In conclusione Bartoli, invita l’amministrazione comunale e la Camera di Commercio a muoversi solo dopo che “siano investiti di un incarico formale ad organizzare nel miglior modo possibile una celebrazione degna di nota, scegliendo una via da dedicare a Spartaco Pazzaglia. Non vogliamo scendere in facili polemiche, ma ultimamente sono state intitolate vie a personaggi che quanto meno hanno avuto per la città un ruolo che neanche minimamente è possibile paragonare all’attività di Spartaco Pazzaglia. Allora, per questo motivo, una delle vie centrali della città sia dedicata al nostro pasticcere più famoso, perché relegarlo in una via buia e periferica non avrebbe senso”.

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