Cinesi sfruttati, sottopagati e al lavoro in ambiente malsano: chiuso un laboratorio tessile di Fabro
Dall’ispezione delle fiamme gialle, condotta insieme a vigili del fuoco di Orvieto, personale dell’Asl di Terni e polizia municipale di Fabro, sono emerse precarie condizioni igienico-sanitarie. I locali aziendali venivano infatti utilizzati promiscuamente sia come dormitorio, con materassi sporchi e malsani, sia come refettorio. Sono stati rinvenuti anche alimenti avariati o in pessimo stato di conservazione. I vigili del fuoco hanno accertato violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza dei luoghi di lavoro, rilevando, in corrispondenza delle varie postazioni di lavoro, macchinari utilizzati per la produzione di capi d’abbigliamento sprovvisti dei più elementari requisiti di legge.
Secondo i finanzieri, il titolare, disattendendo le norme di legge che disciplinano la normativa fiscale, contributiva e lavorativa, offriva ai committenti prezzi irrisori per produrre e confezionare i capi d’abbigliamento. E’ stato anche riscontrato che l’impresa ometteva sistematicamente di versare i contributi dei lavoratori dipendenti. Consistente la documentazione contabile ed extracontabile acquisita dai militari e che verrà ora esaminata in maniera approfondita sotto il profilo tributario; nel frattempo sono già state rilevate anomalie contrattuali in materia di subappalto.
Il sindaco di Fabro, su proposta della locale polizia municipale, ha emesso l’ordinanza di sospensione temporanea dell’attività dell’opificio e del locale mensa e relativi servizi, con divieto assoluto di utilizzabilità delle scorte alimentari presenti.