Sanità, cittadini in protesta contro l’aumento del ticket per prestazioni intramoenia
I diretti interessati, i cittadini, non sono molto convinti dalla teoria che li vedrebbe in grado di permettersi di pagare il ticket. La conferma arriva da Cittadinanzattiva per conto del suo responsabile Pietro Paolo Marconi, dove in una nota si legge tutto il disappunto dei cittadini accorsi numerosi presso i sportelli dell’associazione. “La cosa ci preoccupa seriamente – afferma il responsabile – anche perché ciò avviene in un periodo in cui la sanità è sotto i riflettori per situazioni molto gravi (vedi il San Camillo di Roma). Il suddetto aumento appare inammissibile ed eccessivo, visto che lo si vuole applicare sul costo complessivo della prestazione e non su una parte di esso, come hanno fatto altre regioni. E’, altresì, una modifica errata che non apporterebbe risorse significative. Si tratta, soprattutto, di un provvedimento che nuocerebbe al servizio sanitario regionale e ai suoi professionisti, tagliati fuori dal mercato e ciò, ovviamente a favore dei privati. Quello che, invece, occorre veramente, è un progetto di riforma sanitaria di questa regione sia per quanto riguarda i servizi e la loro riorganizzazione, che per il recupero delle risorse, per mantenere l’eccellenza del nostro servizio sanitario regionale”.
Chissà se tutti i cittadini, che in questi giorni stanno protestando contro l’aumento del ticket per prestazioni intraemonia, possono veramente permettersi tranquillamente questo aumento del 29%, come ha affermato il presidente della regione Umbria, Catiuscia Marini.