Comitato No Inceneritori: ”Nuovo piano d’ambito è un bluff, incenerimento solo rimandato”

“Nel nuovo Piano d’Ambito l’incenerimento dei rifiuti a chiusura del ciclo nell’impianto di Maratta non è cancellato, ma semplicemente rinviato. L’appuntamento sarà nel 2015-2016, anno in cui andrà a verifica il funzionamento del Piano e non vorremmo che tale scadenza si incrociasse proprio con quella delle autorizzazioni di ex TerniENA, ora ARIA spa, e quindi favorire la possibilità di riceverne di nuove per la combustione dei rifiuti e non solo per il pulper”. Il giudizio tutt’altro che positivo sul nuovo piano di gestione dei rifiuti del comprensorio ternano è del Comitato No Inceneritori.

La parte del documento più indigesta è quella contenuta tra pagina 246 e pagina 266 del documento (qui il documento integrale), in cui si fa esplicito riferimento al Combustibile Solido Secondario (CSS). Si tratta del CDR (Combustibile Derivato da Rifiuti), ora ribattezzato appunto CSS, che rappresenta l’oggetto di incenerimento di impianti come quello di Maratta. Insomma, dove c’è CSS, c’è incenerimento. “Viene indicato nel Piano l’uso di una parte dei rifiuti, quelli col maggior potere calorifico, per la produzione di Combustibile Solido Secondario da bruciare per ora o nel futuro inceneritore di Perugia, o ancora peggio, nei cementifici della regione, così come indicato proprio nel documento di Piano pubblicato”.

“Viene da chiederci cosa ci sia da festeggiare – continua il Comitato – visto che questo nuovo Piano sembra più il risultato di un riequilibrio delle forze politiche interne alla attuale maggioranza politica a fini propangandistici, piuttosto che una cesura con un passato e un presente di incenerimento. Il fallimento della Raccolta Differenziata significherebbe di fatto la giustificazione alla ripresa dell’incenerimento, in particolare quando vediamo che il Piano si struttura sul raggiungimento del 65%, previsto come soglia minima dall’Unione Europea, ma non punta a percentuali più alte come quelle già raggiunte nel centro storico di Terni”.

A questo proposito, a pagina 247 del documento approvato è specificato: “Si ricorda che ad oggi nell’ATI 4 si è ad un livello di recupero del 31% circa mentre l’obiettivo normativo è per il 2012 pari al 65%; il Piano d’Ambito, prendendo atto della stazionarietà della situazione ternana registrata in anni recenti, propone di slittare il raggiungimento dell’obiettivo all’anno 2015. Si ritiene che solo avendo conseguito tali obiettivi si possano sviluppare considerazioni in merito all’ulteriore potenziale recupero di materia dal rifiuto residuo. Il Piano d’Ambito auspica che gli obiettivi normativi di recupero siano superati e si possano conseguire recuperi di materia anche superiori al 65% come già dimostrato in altri contesti del territorio nazionale. Dopo la prima fase di attuazione il Piano sarà sottoposto a verifica al fine di valutare i risultati raggiunti ed individuare se del caso le necessarie azioni correttive”. Insomma, come afferma il Comitato, l’obbiettivo è fissato al 65%, il resto si vedrà.

Per il Comitato questo Piano d’Ambito mette in serio scacco la tenuta della discarica di Orvieto visto che l’intero ciclo graverà su questo impianto fin quando non andrà a regime la Raccolta Differenziata. Il pericolo, già paventato da molte associazioni di Orvieto, è che venga di nuovo messo all’ordine del giorno un’ampliamento.

“Pensiamo che questo Piano d’ambito – afferma ancora il Comitato – continui a mettere territori in conflitto tra loro, poiché portatore di soluzioni di cortissimo respiro, senza prospettive davvero orientate alla soluzione del problema rifiuti, non in grado di rappresentare l’elemento di sintesi delle tante indicazioni che da più parti in Italia raccontano di sistemi virtuosi possibili”.

“Come Comitato No Inceneritori di Terni abbiamo costruito con il Coordinamento Regionale Rifiuti Zero una piattaforma politica e tecnica, presentata in Regione, in cui indichiamo le linee guida per una gestione regionale, e non su base di ambiti, quindi complessiva, e che articola la Strategia Rifiuti Zero sull’intero territorio: uno dei pochi in Italia ad avere la possibilità reale di essere la prima regione Rifiuti Zero. Perché in Regione non hanno accolto queste istanze?”

Il Comitato è fermamente convinto che “fin quando esisteranno inceneritori, e fin quando non si darà il via davvero al ciclo Differenziata-Riciclo-Riuso-Riduzione, continueranno ad esistere discariche e quindi un incremento continuo di produzione di rifiuti. E’ arrivato il momento di soluzioni complessive, valide per tutti i territori dell’Umbria insieme, e non continuare a rinfocolare localismi e conflitti campanilistici. Chi non ha il coraggio di affrontare la questione da questo punto di vista è chi è legato troppo a interessi di parte o economici”.

Infine l’annuncio: “Noi continuiamo la nostra battaglia contro l’inceneritore TerniENA fin quando non verrà chiuso. Assieme al Coordinamento Regionale stiamo preparando iniziative a partire da settembre per rilanciare la lotta in città e a livello regionale”.

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