Commissione europea: cessione Ast necessaria per fusione Outokumpu – Inoxum
“L’acciaio inossidabile è una componente fondamentale di una vasta gamma di prodotti, dai casalinghi alle attrezzature industriali, e un fattore di produzione essenziale per molte industrie europee. La cessione dello stabilimento di Terni evita che la comparsa di un nuovo leader sul mercato europeo abbia effetti negativi per i consumatori e le imprese europee”, ha dichiarato Joaquín Almunia, Vicepresidente della Commissione, responsabile della politica di concorrenza.
L’esame approfondito della Commissione – spiega una nota della Commissione stessa – si è concentrato sulla produzione di prodotti di acciaio inossidabile laminati a freddo nello Spazio economico europeo (SEE). La concentrazione proposta riunirà il primo e il secondo fornitore su questo mercato. Nella forma notificata inizialmente, l’operazione avrebbe creato un’impresa di dimensioni tre volte superiori a quelle della lussemburghese Aperam e cinque volte superiori a quelle della spagnola Acerinox, i concorrenti diretti, che si collocano rispettivamente al terzo e al quarto posto sul mercato.
La Commissione ha constatato che, pur rappresentando una parte considerevole del mercato SEE, le importazioni non erano sufficienti a contenere gli aumenti di prezzo, perché in genere non sono considerate totalmente sostituibili dai consumatori finali. E’ inoltre probabile che, malgrado il loro livello di capacità inutilizzata, i due principali concorrenti europei delle parti, cioé Aperam e Acerinox, avrebbero considerato più conveniente allinearsi agli aumenti di prezzo dell’impresa risultante dalla concentrazione anziché dar prova di un’aggressività sufficiente a contrastarli. Gli aumenti di prezzo derivanti dall’operazione, quale notificata inizialmente, sarebbero stati probabilmente di gran lunga superiori alle sinergie potenziali.
Per ovviare a questi problemi – aggiunge la nota di Bruxelles – le parti hanno proposto di cedere l’impianto di produzione di acciaio inossidabile di Inoxum situato a Terni e un certo numero di centri di distribuzione in Europa. Grazie alla cessione, l’acquirente disporrà di un’attività di produzione e distribuzione autonoma pienamente integrata, con un accesso a tutti i principali paesi del SEE. Per scelta dell’acquirente, la cessione comprenderà la Società delle Fucine di Terni e la grande linea di produzione LBA2. La Commissione si accerterà che questa attività sia venduta a un acquirente idoneo, a norma del regolamento UE sulle concentrazioni, e che la redditività e la competitività dello stabilimento di Terni sia assicurata.
Gli impegni proposti garantiscono che l’impresa risultante dalla concentrazione continui a subire una pressione concorrenziale sufficiente sul mercato per la produzione di prodotti di acciaio inossidabile laminati a freddo nel SEE. La Commissione ha pertanto concluso che l’operazione proposta, come modificata da questi impegni, non desta preoccupazioni sotto il profilo della concorrenza. La decisione è subordinata al pieno rispetto degli impegni.
Qui il comunicato della Commissione europea in lingua italiana: http://europa.eu/rapid/press-release_IP-12-1185_it.htm
Aggiornamento ore 14,20: Con un comunicato stampa la multinazionale finlandese Outokumpu ha commentato il via libera avuto dalla Commissione europea per l’acquisizione di Inoxum: qui il comunicato originale in lingua inglese: https://newsclient.omxgroup.com/cdsPublic/viewDisclosure.action?disclosureId=528863&lang=en In sostanza il manager di Outokumpu, Mika Seitovirta, si limita ad esprimere la propria soddisfazione per l’ok ricevuto dalla Commissione. Conferma che le acciaierie di Terni, oltre ad alcuni centri di servizio europei, dovranno essere ceduti entro 6 mesi. Nonostante i disinvestimenti imposti dalla Commissione, per Seitovirta, la fusione con Inoxum farà risparmiare circa 200 milioni di euro l’anno e il Ceo di Outokumpu è convinto che l’operazione avrà luogo entro la fine del 2012. Fa inoltre sapere che già da oggi “è stato avviato il processo di cessione”: in sostanza l’Ast è ufficialmente in vendita e Outokumpu “si aspetta di trovare molti potenziali acquirenti”. Nessun cenno è fatto per quanto riguarda il Tubificio: nelle settimane scorse la multinazionale finlandese, aveva ipotizzato di non metterlo in vendita insieme al resto dell’Ast. Praticamente un “mini spezzatino” meno grave di quello inizialmente ventilato ma comunque assolutamente deleterio per viale Brin. I sindacati hanno già rifiutato tale separazione del Tubificio e proprio contro tale possibilità, ieri hanno indetto uno sciopero di un’ora e mezzo.
Sciopero e reazioni: https://ternioggi.it/cessione-ast-outokumpu-impegno-a-trovare-miglior-soluzione-ma-incognita-tubificio-sciopero-e-reazioni