Comune di Terni, manovra da 5 milioni di euro, Paci: ”Risorse reperite da tagli alla spesa”
Il vicesindaco con delega al Bilancio, Libero Paci, dichiara che “la predisposizione del documento è stata particolarmente complessa ed impegnativa, una manovra riferita ad un preventivo approvato da meno di due mesi. Rispetto a settembre il quadro delle entrate risulta più chiaro, permangono tuttora elementi di incertezza, ma sono ora disponibili i dati essenziali relativi ai trasferimenti statali, dati che hanno posto la necessità di variazioni rilevanti del preventivo”.
Considerati i trasferimenti del Fondo nazionale di solidarietà e il prelievo statale sull’Imu di competenza del Comune, Palazzo Spada spiega che per alimentare il medesimo fondo, il saldo negativo è di 2.554.000 euro. Per gestire questa minore entrata ed altre problematiche, mantenendo l’equilibrio di bilancio, è stata necessaria una manovra complessiva di 4.965.000 euro. Il reintegro del taglio ai trasferimenti per 2.554.000 euro e la necessità di maggiori fondi per settori di attività in difficoltà per 645.000 euro sono stati finanziati con ulteriori risparmi per 1.513.000 euro, con una riduzione delle spese per il personale per 495.000 euro, ed entrate aggiuntive per 1.076.000 euro realizzate mantenendo il blocco di tributi, tasse, aliquote e tariffe.
Le minori spese riguardano in le utenze, la gestione della pubblica illuminazione, il ricalcolo del fondo svalutazione residui, le spese telefoniche, ed altri costi generali. Per quanto riguarda lo stanziamento di maggiori fondi, questi sono destinati alle politiche sociali, ai servizi scolastici, all’università ed altre necessità evidenziatesi in vari settori.
Le entrate aggiuntive provengono in particolare per 450.000 da ulteriori utili delle aziende partecipate del comune, per 100.000 dai proventi della Cascata, per 100.000 dal recupero dell’Ici degli anni precedenti, per 217.000 dalla ripartizione fra i soci dell’avanzo di amministrazione del SII derivante da minori spese di funzionamento.
Sulla base degli incassi dell’Irpef registrati nel corso del 2013 con competenza 2012, si è giunti ad una più precisa quantificazione del gettito Irpef per l’anno in corso integrando la previsione di bilancio per 1.800.000 euro; maggiori entrate queste finalizzate, in assestamento, alla compensazione di minori entrate per oltre 900.000 euro da sanzioni per violazioni del codice della strada, e per 800.000 euro dal minore gettito Imu.
“Con le variazioni contenute nel documento e con le ulteriori azioni che si porranno in essere di qui alla chiusura dell’esercizio – prosegue Paci – si garantisce l’equilibrio di bilancio e il rispetto dei vincoli del patto di stabilità. Relativamente al tema dei pagamenti del comune verso i fornitori gli uffici della ragioneria stanno completando l’erogazione dei 9.375.000 della seconda tranche dell’anticipazione della cassa depositi e prestiti. Ad oggi, a distanza di appena 2 settimane dall’avvio dell’operazione, sono stati emessi mandati a favore dei fornitori per 8.600.000 euro. In questi giorni verrà erogato il saldo con significativo anticipo sul 6 dicembre, termine ultimo entro il quale completare i pagamenti”.
“La manovra di assestamento – prosegue il vicesindaco – è il risultato di un lavoro importante che ci consente di chiudere l’ultimo esercizio del mandato amministrativo evitando alla città i contraccolpi, sul versante dei servizi, di una eccezionale difficoltà finanziaria. Abbiamo gestito la criticità di un ulteriore taglio delle risorse con equilibrio e tenendo fermi due impegni programmatici: l’invarianza fiscale e la tenuta di prestazioni essenziali. Sono state reperite risorse aggiuntive senza gravare su imprese e famiglie, e si è proseguito in una azione di contenimento della spesa, aggiungendo nuovi risparmi a quelli importanti già realizzati in questi cinque anni, siamo oramai oltre i venti milioni recuperati dal 2009 ad oggi. Deve però essere chiaro che non vi sono più margini di ulteriore riduzione della spesa con invarianza di servizi, i comuni, e tra questi il nostro, non sono più in grado di sostenere nuovi tagli alle risorse. I comuni hanno dato molto alle politiche di spending review, ora tocca ad altri comparti della pubblica amministrazione fare la loro parte”.