Concessionario auto di Terni porta in deduzione barca a vela, scoperto da guardia di finanza
L’uomo avrebbe violato il Testo unico sulle imposte dei redditi, secondo il quale le spese e gli altri componenti negativi di reddito relativi alle navi ed alle imbarcazioni da diporto sono deducibili per l’intero ammontare se queste destinate ad essere utilizzate esclusivamente come beni strumentali all’attività dell’impresa. Le giustificazioni dell’imprenditore, il quale ha riferito agli investigatori che l’imbarcazione contribuiva all’incremento del fatturato aziendale, non hanno convinto le fiamme gialle che hanno allora esteso i controlli ad altre voci di bilancio. Dopo un più accurato controllo è stato quindi contestato l’intero importo delle spese indeducibili.
L’amministratore di una società per azioni impegnata nella fabbricazione di strutture metalliche è stato invece denunciato a piede libero per gli omessi versamenti di ritenute ed imposte per importi ritenuti superiori alle soglie di punibilità stabilite dalla normativa penale tributaria. Nel corso dell’esecuzione di una attività di riscossione, in collaborazione con Equitalia, gli stessi finanzieri hanno rilevato che la società, già debitrice nei confronti dello Stato per diverse centinaia di migliaia di euro di imposte non versate, continuava ad omettere la corresponsione dei tributi dovuti come Iva, Ires, Irap e ritenute. E’ scattata la verifica fiscale, durante la quale i finanzieri hanno contestato, negli anni 2010 e 2011, ulteriori imposte non versate per un ammontare complessivo di oltre un milione e 600 mila euro. In particolare la società – sempre secondo la gdf – ha omesso versamenti dell’Iva per oltre 800 mila euro, dell’Irap per 142 mila e di Ires per 132 mila euro. Inoltre ha omesso di versare le ritenute operate ai dipendenti per oltre 536 mila euro.