Confcommercio Terni: ”Per Ast e Provincia pieno appoggio allo sciopero Cgil”

“Lo spezzatino delle acciaierie e la soppressione della Provincia sono un doppio colpo all’economia reale che imprese e lavoratori non possono accettare. E’ molto significativo che un grande sindacato nazionale dei lavoratori quale è la Cgil, abbia indetto una giornata di sciopero e mobilitazione sostenendo tesi che in larga  parte sono condivisibili e condivise dal mondo delle imprese”. Con un comunicato, la Confcommercio di Terni scende in campo al fianco della giornata di mobilitazione nazionale indetta dal sindacato per il prossimo 14 novembre.

La Confcommercio appoggia in pieno le motivazioni per le quali sarà fatto lo sciopero.  Una giornata in cui verranno criticate “le misure di austerità che  trascinano l’Europa nella stagnazione economica, fino alla recessione, e stigmatizza gli ‘errori di valutazione’ del Fondo Monetario Internazionale (FMI) che hanno avuto un impatto incalcolabile sulla vita quotidiana dei lavoratori e cittadini europei. Su questi aspetti – riferisce Ivano Rulli, presidente di Confcommercio Terni – la pensiamo allo stesso modo”.

L’associazione prosegue nel suo comunicato evidenziando come un eventuale spezzatino dell’acciaieria possa influire gravemente sull’intera economia territoriale locale, già pesantemente messa a dura prova dalla crisi globale e potenzialmente anche dall’accorpamento della Provincia di Terni con quella di Perugia.  “La preoccupazione per l’impatto distruttivo che possono avere sull’economia umbra e ternana in particolare – continua la Confcommercio – i giochi di palazzo attualmente in atto sulla questione Inoxum-Otukumpu è una preoccupazione comune a tutto il mondo del lavoro, imprenditori e lavoratori insieme. Perché comune è  l’obiettivo di difendere e di valorizzare l’integrità del sito delle acciaierie di Terni, la sua proiezione internazionale e i livelli occupazionali. Questo grande pericolo per l’economia del nostro territorio si somma al colpo già assestato dell’accorpamento della provincia di Terni con quella di Perugia, che risponde anche in questo caso a esclusive logiche di austerity, senza prendere in nessuna considerazione le ragioni dell’economia reale del nostro territorio”.

In conclusione non mancano dure critiche alle politiche di austerity attuate dal Governo italiano e dall’intera comunità europea: “La gravità e la durezza delle politiche di bilancio attuate dal governo sono certamente motivate da una situazione di estrema emergenza, che le imprese conoscono e non sottovalutano, ma Confcommercio della provincia di Terni denuncia con forza che l’austerity estremistica imposta dal Governo e dalla Ue è ingiusta e rischia di essere inutile, infatti non sarà possibile ottenere il riequilibrio dei bilanci delle pubbliche amministrazioni in un ambiente di eccezionale depressione economica, perché nessun burocrate europeo può raccontarci che far chiudere le imprese e lasciare i dipendenti senza lavoro aumenta il gettito fiscale per lo Stato”.

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