Crisi e lavoro, in provincia di Terni diminuiscono gli occupati e aumentano i precari
Le assunzioni effettuate nel 2011 sono state 32.037, mentre le cessazioni sono aumentate del 2,1% (32.219). Le assunzioni a tempo indeterminato diminuiscono del 10,9% e quelle con contratto di apprendistato del 17,9 %. In crescita i contratti intermittenti o a chiamata (21,8%), i contratti a progetto ( 4,5%) e le assunzioni tramite agenzie interinali (20,3%).
Per quanto riguarda i settori produttivi, il numero delle assunzioni nelle costruzioni diminuisce del 19,2%, i contratti di lavoro a tempo indeterminato scendono del 32,0% e si evidenzia un saldo negativo fra assunzioni e cessazioni (-558 unità). Nel settore agricolo il calo delle assunzioni è del 12,2% e il saldo negativo fra assunzioni e cessazioni è di 94 unità. Flessione degli avviamenti anche nel commercio (-5,8%) e nella ristorazione (- 8,3%), ma in ambedue i settori il saldo fra ingressi e uscite è positivo. Per quanto riguarda il manifatturiero, segnali incoraggianti si registrano nell’industria alimentare e nella metallurgia e fabbricazione dei prodotti in metallo. Dal 2008 ad oggi il volume delle assunzioni è diminuito di oltre il 10% con un dato che ripercorre l’andamento nazionale. Ciò si riflette sull’incremento del numero di persone in cerca di lavoro e sul marcato utilizzo degli ammortizzatori sociali. Al 31dicembre 2011 le persone in cerca di occupazione, iscritte ai Centri per l’impiego sono 26.731, di cui 16.169 donne e 10.562 uomini con una crescita di 2.069 unità (+ 8,4%). Crescono anche le iscrizioni alle liste di mobilità (+24,5%) che passano da 942 nel 2010 a 1.173 nel 2011.
“I risvolti negativi della crisi economica sull’occupazione – spiega l’assessore alle Politiche formative e del Lavoro Fabio Paparelli – sono stati in parte limitati dal ricorso alla cassa integrazione, soprattutto negli anni 2009-2010, mentre dai dati Inps emerge che nel 2011 le ore di cassa integrazione sono diminuite del 16,9% rispetto al 2010”. La cassa integrazione ordinaria è scesa del 25,9%, quella straordinaria solo dell’1,0%. Aumenta invece il ricorso agli ammortizzatori in deroga sociali da parte delle piccole aziende. Dai dati della Regione Umbria emerge che nel 2011 le aziende autorizzate sono state 314, 303 per la cassa integrazione in deroga e 11 per la mobilità in deroga, con 2.464 lavoratori interessati, a fronte dei 2.271 nel 2010. Rispetto ai comparti produttivi, 1.012 lavoratori sono del settore dei servizi alle imprese e altri servizi, in particolare le cooperative sociali. Seguono il settore della metalmeccanica (373 lavoratori) e quello tessile (308). “L’amministrazione provinciale, sulla base di un piano condiviso con le parti sociali – informa l’assessore Paparelli – ha messo in cantiere interventi ed azioni, lungo tre direttrici tese a: a) favorire il reinserimento occupazionale dei lavoratori in presumibile uscita dal mercato del lavoro, attraverso percorsi formativi; b) azioni formative di riqualificazione del personale di diversi settori produttivi; c) percorsi di filiera con forti incentivi (formazione propedeutica + work expierence di sei mesi) per i disoccupati in cerca di lavoro”.
Per ciò che concerne le fasce deboli l’assessore Paparelli ricorda che la Provincia sta portando avanti azioni innovative come le borse di osservazione per i soggetti disabili, i tirocini finanziati e bonus formativi per i soggetti svantaggiati e i disabili.
“Per quanto riguarda infine l’inserimento dei giovani laureati – conclude Paparelli – la Provincia ha stipulato un accordo di collaborazione con il Polo Scientifico e Didattico di Terni per l’attivazione di tirocini finanziati, ha attivato una collaborazione con la Camera di Commercio di Terni per lo svolgimento di tirocini finanziati a favore di giovani partecipanti ai corsi sull’imprenditoria e siglato un accordo per l’attivazione di 12 nuovi tirocini di orientamento nei tribunali di Terni ed Orvieto. Tirocini di orientamento e work experience sono finanziati dalla provincia con assegni di frequenza di 800 euro mensili erogati ai giovani disoccupati e rappresentano un’importante strumento per l’ingresso e il reingresso nel mercato del lavoro”.