Crisi Novelli: nuovo board lavora per il salvataggio, necessario prestito di 4 milioni
Il nuovo Cda capitanato dal professor Musaio sta lavorando sotto traccia per traghettare il gruppo verso lidi migliori, quelli che portano al suo salvataggio e alla salvaguardia di tutti i livelli occupazionali. Per quanto riguarda la richiesta di concordato preventivo, all’inizio della settimana scorsa era scaduto il termine di sessanta giorni concesso dal giudice Paola Vella ma sembra, quasi certamente, che la richiesta sia stata presentata in tempo presso la cancelleria del tribunale di Terni.
Il lavoro principale della nuova dirigenza rimane quello di convincere gli istituti di credito a riaprire i rubinetti del finanziamento, dove rimane tutt’ora la necessità di un prestito ponte di 4 milioni di euro per far respirare il gruppo. Per ciò che concerne, invece, le mensilità arretrate, quelle del 2013 sono state tutte saldate anche se mancano alcune relativo all’anno precedente. C’è attesa, inoltre, per il nuovo piano industriale che dovranno presentare Musaio e suoi uomini di fiducia per convincere i vari creditori del gruppo che, per forza di cose, prevedrà un abbattimento dei costi, soprattutto in termini di livelli occupazione anche se, per quelli che riguardano gli stabilimenti umbri, non ci dovrebbero essere grosse ripercussioni.
In ultimo rimane il nodo, di non poco conto, della richiesta di fallimento presentata al tribunale di Terni dalla ditta romana di autotrasporti, Cora, che vanta nei confronti del gruppo ternano un credito di 300 mila euro. Intanto, in attesa di nuovi risvolti che possano delineare meglio la situazione attuale della Novelli, per il 19 aprile è stato convocato il coordinamento nazionale del gruppo.