Crisi Sangemini, tribunale concede proroga concordato. Trattative per cessione vanno avanti
Dopo aver appreso la decisione del tribunale, i sindacati di categoria hanno convocato un’assemblea dei lavoratori in cui è stato deciso di revocare lo sciopero che era in corso da 9 giorni. Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil chiedono che il tempo ulteriore a disposizione concesso dal tribunale “venga utilizzato per garantire la continuità occupazionale e produttiva del sito umbro”. Spiegano poi che continueranno a “vigilare sul corretto comportamento della proprietà, che è ora chiamata a mettere in atto tutte le azioni utili alla cessione dell’azienda, evitando il riproporsi di situazioni come quelle vissute con Norda”. I sindacati chiedono inoltre alla Regione Umbria “di proseguire nella sua azione di coordinamento e monitoraggio della vertenza, favorendo l’ingresso di gruppi industriali seri e affidabili”.
Il sindaco di San Gemini, Leonardo Grimani, ha espresso soddisfazione per una decisione “ottenuta grazie al lavoro di sindacati e istituzioni e che finalmente fa respirare i lavoratori” precisando però che “è stato raggiunto un obiettivo a medio termine ma ora ci aspetta la parte più difficile e in salita”.
Il sindacato Flai Cgil commenta: “La notizia della proroga concessa dal tribunale alla Sangemini rappresenta un primo passaggio fondamentale per salvare un presidio industriale strategico per l’Umbria, che conta 136 posti di lavoro diretti e altre centinaia nell’indotto. Ora però – continua – inizia un’altra fase determinante: quella della concretizzazione di un nuovo progetto industriale che garantisca prospettive di lungo termine, unitarietà del sito, continuità occupazionale e produttiva alla Sangemini”.
Flai Cgil e Camera del lavoro ribadiscono “la necessità di stringere i tempi e creare tutte le condizioni necessarie per l’ingresso di un nuovo soggetto industriale solido e credibile. In primo luogo dunque, l’attuale proprietà deve mettersi a totale disposizione dei gruppi che hanno dimostrato interesse – concludono -, sempre sotto lo stretto controllo di istituzioni e organizzazioni sindacali, per evitare un nuovo passo falso che risulterebbe a questo punto letale”.